Cottarelli: "Non si fanno cadere i governi sul Mes"

L’economista, in pole per diventare ministro nel governo Draghi, all’incontro "Parole povere, vendere e donare" a Foligno

Foligno (Perugia), 5 febbraio 2021 - «Io ministro? I nomi che circolano sono messi in giro dai giornali...". Così l’economista Carlo Cottarelli, rispondendo a una domanda della direttrice de La Nazione, Agnese Pini, a Foligno, durante l’incontro "Parole povere, vendere e donare", a proposito della possibilità di ricoprire un incarico in un futuro governo Draghi.

L’economista è intervenuto ieri nel corso dell’incontro organizzato dal Sacro Convento di Assisi, in occasione della giornata internazionale della Fraternità, che si è aperto dalla piazza in cui Francesco vendette i suoi beni per donare ai poveri. Di qui il dibattito dei presenti, tra cui anche padre Enzo Fortunato e il ministro provinciale dei Minori conventuali padre Franco Buonamano, sul tema dell’economia al servizio dell’uomo.

Alla riflessione proposta dalla direttrice Pini sui punti cardine delle tematiche economiche del Papa, opportunità e uguaglianza, Cottarelli ha risposto concordando sull’importanza della solidarietà: "L’articolo 3 della nostra Costituzione dice di dare a tutti una possibilità - ha ricordato -, questo significa investire ad esempio nella pubblica istruzione. Certo, bisogna poi premiare il merito, ma ricordando sempre che c’è il dovere morale della condivisione. Anche io sono favorevole alla tassazione progessiva: chi guadagna molto, può dare di più".

Ma in una società capitalista come la nostra dare le stesse opportunità a tutti è realistico? "Sì, tanti studi fatti dal Fondo monetario internazionale (Fmi) dimostrano che una distribuzione del reddito concentrata mette in crisi il sistema - risponde Cottarelli -. Il ruolo dello Stato deve essere proprio quello di moderare gli estremi. Certo, in un mondo globalizzato è difficile tassare i ricchi perchè questi si rifugiano nei paradisi fiscali, ma con degli accordi internazionali tra i Paesi questo si potrebbe evitare".

E Cottarelli cosa ha pensato nei giorni scorsi, quelli che hanno portato alla caduta del governo Conte? "Non ho capito molto di quello che è successo - dice sorridendo Cottarelli - e non pensavo che finisse in questo modo, ma l’Italia è un Paese che ha una politica molto complicata che deriva anche dai risultati delle elezioni del 2018, con lo spostamento di voti verso il Movimento 5 stelle, che poi si sono ritrovati dopo Europee con i voti dimezzati. L’opinione pubblica è piuttosto instabile, ora si spera che le cose cambino in meglio".

Infine la sollecitazione della direttrice Pini sul Mes: "Ne abbiamo davvero bisogno?". "La cosa è semplice, sono soldi che arrivano dalla Ue a un tasso di interesse negativo, da investire nel settore della sanità per curare i danni diretti o indiretti della pandemia. Io questi soldi li prenderei anche adesso - conclude Cottarelli - ma non era questa questione tale da far cadere il Governo".