SILVIA ANGELICI
Umbria

Partita Perugia-Rimini: scontri violenti tra tifosi. Scattano 9 Daspo

Lancio di fumogeni, bottiglie e grossi artifici pirotecnici, sul cavalcavia in prossimità dello Stadio Curi: gli inquirenti sono risaliti all'identità dei tifosi, autori degli episodi del 3 febbraio

La Polizia al Curi

La Polizia al Curi

Perugia, 3 maggio 2024 - Violenti scontri, con lancio di fumogeni, bottiglie e grossi artifici pirotecnici, sul cavalcavia in prossimità dello Stadio Curi: lo scontro tra tifosi durante la partita Perugia – Rimini (campionato nazionale di calcio di serie C) lascia il segno. Era il 3 febbraio e soltanto grazie all'intervento delle forze dell'ordine si è evitato il peggio. 

Adesso grazie agli approfondimenti dalla Digos di Perugia, la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza e quelle delle immagini realizzate dalla  Scientifica, gli investigatori sono risaliti all’identità dei tifosi coinvolti. Così la Questura di Perugia ha emesso 9 provvedimenti di Daspo nei confronti di 4 ultrà perugini e 5  riminesi. 

I 9 provvedimenti vieteranno ai destinatari l’accesso alle manifestazioni sportive di calcio, di Coppa Italia, di coppe internazionali, di campionato per un periodo che varia da 3 a 10 anni tenuto conto della gravità delle singole condotte e dei pregiudizi pregressi. Ai 9 tifosi sarà, altresì, interdetto – a partire da due ore prima e sino a due ore dopo la conclusione della manifestazione sportiva – l’accesso e lo stazionamento in un’area ricompresa in 400 metri di distanza dai luoghi antistanti lo stadio, le stazioni ferroviarie interessate dall’arrivo o dalla partenza dei tifosi, i parcheggi pubblici serventi gli impianti sportivi, i luoghi di allenamento e i ritiri delle squadre di calcio, nonché, in un’area ricompresa in 200 metri di distanza dagli altri luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle medesime manifestazioni. L’eventuale violazione del divieto potrà essere punita con la pena di reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro.