
Perugia, 14 settembre 2023 - Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia ha disposto un sequestro preventivo per un valore di 860mila euro nei confronti del rappresentante legale di due società di Panicale, in provincia di Perugia, formalmente operanti nel settore agricolo. All'indagato vengono contestati reati fallimentari, tributari e autoriciclaggio. Il provvedimento, su delega della Procura della Repubblica di Perugia, è stato eseguito dalla guardia di finanza.
Il provvedimento è scaturito in seguito a una precedente indagine condotta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale a carico dell'imprenditore che, nel 2016, era il factotum del proprietario della residenza di pregio del XVII secolo, Villa Mongiovino. Nel tempo, da factotum l'indagato era diventato rappresentante legale di molte società riferibili al proprietario. Nel contesto di quella indagine, l'indagato era stato denunciato per essersi impossessato di una campana di bronzo e ferro del Cinquecento attribuita al maestro Crescimbene, presa dal tetto della villa e affidata a un antiquario per essere venduta. Il bene ora è custodito alla Galleria nazionale dell'Umbria. Partendo da questo, la Finanza aveva iniziato accertamenti in particolare sulla provenienza di denari con i quali l'indagato avrebbe comprato un appartamento, intestato formalmente alla figlia.
Accertamenti che avevano portato a dimostrare "anomale e ingenti movimentazioni finanziarie", come prelievi e investimenti in polizze vita, dai conti delle società amministrate, risultate inattive ma anche inadempienti agli obblighi tributari.
Gli approfondimenti sulla vendita dei terreni delle società hanno portato ad appurare che alcuna attività agraria sarebbe stata svolta sui terreni stessi, tanto da ritenere improprio il beneficio del regime privilegiato di tassazione.
Allo stesso tempo, studiando i conti corrente dell'indagato, i finanzieri hanno verificato che i soldi delle compravendite, riferisce la Procura di Perugia, erano stati distratti per polizze assicurative, per l'acquisto dell'appartamento e per la costituzione di un trust in cui erano confluiti altri immobili. Di fronte all'impossibilità di fare fronte agli impegni con l'Erario, nel 2022 il Tribunale di Perugia ha dichiarato fallite le società. All'imprenditore che deve vengono contestati i reati di bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio.