SILVIA ANGELICI
Umbria

Cardiologia, tecnica rivoluzionaria hi-tech: un filo chirurgico per “guarire” il cuore

All'ospedale sottoposti al delicato intervento due pazienti di 38 e 42 anni, colpiti da ictus ischemico. Ecco come funziona

Notaristefano, Nobles e Sclafani

Notaristefano, Nobles e Sclafani

Perugia, 30 maggio 2024 - Intervento hi-tech e mini invasivo nelle sale operatorie di Emodinamica della Cardiologia del Santa Maria della Misericordia, dove è stato usato un filo chirurgico che chiude un buco nel cuore (chiusura percutanea di forame ovale cardiaco) senza l’utilizzo di device metallici. Questa tecnica innovativa è stata inventata dall’ingegnere americano Antony Nobles ed è stata praticata nei giorni scorsi su due pazienti di 38 e 42 anni dai cardiologi dell’Azienda ospedaliera di Perugia. I due pazienti (un uomo e una donna), affetti da ictus ischemico, sono stati sottoposti al delicato intervento percutaneo per mano degli specialisti cardiologi dottor Rocco Sclafani e del dottor Salvatore Notaristefano con la supporto dell’inventore della procedura Nobles (ceo e chief specialist della clinica Nobles Medical Technologies II di Fountain Valley, California). Un intervento delicato che prevede la chiusura del forame ovale pervio utilizzando il NobleStitch EL, piuttosto che un dispositivo metallico. “Si tratta di un filo di sutura chirurgico – spiega Rocco Sclafani - che entra per via percutanea attraverso la vena della gamba e viaggia verso il cuore sotto la guida di fluoroscopia (X-ray) per chiudere il tunnel. L’efficacia della procedura per la chiusura del FOP è paragonabile a quella dell’intervento chirurgico ma con minori complicazioni e minore ospedalizzazione. L’intervento può richiedere meno di 20 minuti. In medicina si parla di FOP, forame ovale pervio (aperto), quando la chiusura anatomica alle due camere cardiache, che avviene subito dopo la nascita, risulta imperfetta, quindi – continua – si interviene per via percutanea per correggere questa anomalia così da evitare nuovi episodi ischemici o prevenirli del tutto. Il confronto diretto con il professor  Nobles, inventore della metodica, è stato molto utile per implementare ulteriormente l’efficacia di tale terapia innovativa, già praticata da qualche anno presso il nostro ospedale, per la prevenzione delle recidive di ictus in pazienti molto giovani”. “La possibilità di chiudere FOP con una sutura invece di un dispositivo metallico ha molti vantaggi evidenti – afferma Nobles – la più importante è che non c’è bisogno di lasciare una protesi metallica ingombrante nel cuore; significa nessun rischio di embolizzazione, danno miocardico, endocardite, allergie e necessità di trattamento farmacologico con potenziali effetti collaterali. Sono convinto che questa tecnologia può essere applicata per altre malattie cardiache strutturali e valvolari”.