"Va riqualificata l’antica torretta di via del Ghetto"

I consiglieri di opposizione. Alessia Raponi e Paolo. Cappelletti chiedono anche. che il Comune la acquisti

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GUALDO TADINO - Va acquistata e riqualificata l’antica torretta di via del Ghetto, posta un poco più a valle, nell’area adiacente della Rocca Flea. Non basta intervenire soltanto per una sistemazione adeguata dei giardini pubblici vicini al castello federiciano. Lo chiedono pubblicamente i consiglieri comunali di minoranza, Alessia Raponi della Lega (nella foto) e Paolo Cappelletti della lista civica Cappelletti sindaco. Riferiscono di aver compiuto un sopralluogo insieme ad alcuni cittadini ed all’architetto Nello Teodori, professionista che in passato ha operato a lungo, e con successo, riscuotendo apprezzamenti, per i lavori di restauro compiuti nella Rocca Flea. I due consiglieri comunali affermano: "L’estensione dell’intervento anche alla Torretta, insieme al progetto di realizzazione del percorso pedonale che dalla Rocca Flea conduce fino a San Guido, garantirebbe un rinnovato valore paesaggistico". Infatti il Comune intende realizzare il percorso previsto nel progetto delle "vie dell’acqua", che collega le varie sorgenti montane, da quelle della Rocchetta e di Santo Marzio, sino a quelle a nord, a Capodacqua, e passa anche per la zona della Rocca ed il parco della pineta di San Guido. Un intervento che consentirà una migliore e più sicura fruizione, anche da parte dei pedoni, di una delle zone più belle del territorio, con viste panoramiche. Raponi e Cappelletti ricordano che puntare sulla riqualificazione complessiva di quella zona dell’acropoli ha conseguenze positive sia in termini sociali che ambientali. Per cui, "nell’interesse della città e per andare incontro alle richieste dei cittadini, chiediamo all’amministrazione di attivarsi per acquisire al patrimonio immobiliare comunale la Torretta, che risulta essere di proprietà privata, oltre che dell’eventuale area attinente alla stessa per consentire il completo recupero di questa parte della città".

Alberto Cecconi