"Un cambio di strategia per combattere la mafia"

Dibattito tra il già procuratore generale di Perugia Fausto Cardella e Guido Rispoli al Caffè letterario dell’Isola del Libro a Castel Rigone

Migration

Serve un cambio di strategia, e più mezzi negli uffici di procura e nelle fila della polizia giudiziaria, per combattere la mafia - non più violenta e stragista ma ‘invisibile’ - che mette in pericolo l’economia sana, soprattutto nelle ricche province del nord e può infiltrarsi laddove la crisi economica, anche dettata daigli attuali problemi energetici, può creare condizioni favorevoli per il passaggio di mano delle piccole medie imprese. E’ quanto emerso nel corso del dibattito tra il già procuratore generale di Perugia Fausto Cardella e l’attuale procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli domenica pomeriggio nel corso del Caffè letterario dell’Isola del Libro a Castel Rigone. Kermesse culturale, ideata da Italo Marri, compie questo’anno dieci anni di attività. L’incontro è stato moderato dalla giornalista de La Nazione, Erika Pontini e sarà trasmesso integralmente su Umbria Tv.

L’occasione della riflessione sullo stato della giustizia e sulla lotta all’antimafia è stato il trentennale delle stragi in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che provocò una dura reazione da parte dello Stato e, appena pochi mesi prima dall’altra parte del Paese, l’avvio dell’inchiesta giudiziaria di Mani Pulite che decapitò la Prima Repubblica e cambiò la politica italiana. Cardella si occupò sia di antimafia, facendo parte del pool che a Caltanissetta indagò sulle stragi che di Tangentopoli 2: una costola delle indagine svolte allora sull’asse Milano-La Spezia.

Rispoli ha ricordato gli anni di Mani Pulite da pm alla procura di Bolzano quando, a sua volta, svolse indagini di corruzione. "C’era ovunque un grande appoggio da parte della comunità civile - ha sottolineato -. Ricordo che comparvero scritte sui muri per incitarci ad andare avanti". Come a Milano dove centinaia di fax in procura invitavano i magistrati del pool a resistere. Oggi - è stata la riflessione - anche la magistratura è cambiata e ha perso appeal nei confronti dei cittadini comuni. "La magistratura - il pensiero di Cardella - ha un debito di efficienza nei confronti dei cittadini". Secondo Rispoli "dobbiamo stare attenti e evitare le infiltrazioni nella pubblica amministrazione e nel mondo dell’economia che possono creare danni micidiali". Sulla riforma Cartabia Cardella ha detto di non condividere la parte che riguarda la stampa. "Devono poter continuare a essere liberi e cani da guardia delle stesse procure. Tranne che per le indagini in cui ci deve essere una reale riservatezza per il resto sono i giornalisti che devono decidere e scegliere cosa pubblicare". Presenti tra il pubblico anche il neo comandante della Scuola lingue estere dell’Esercito, generale Emiliano Vigoria e il vicecomandante della Regione Umbria dei carabinieri, colonnello Stefano Savo.