Truffa e sostituzione di persona: denunciata

La donna aveva intestato le bollette del gas della sua casa a nome dell’anziano che in passato aveva assistito, ma è stata smascherata

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Bollette a nome dell’anziano che aveva assistito e per il quale non lavorava più. Per questo è stata denunciata una 45enne, accusata di truffa aggravata e sostituzione di persona. Sul caso hanno lavorato gli agenti della polizia di Foligno, coordinati dal vicequestore Adriano Felici, dopo la querela presentata dall’anziano, che si è presentato in Commissariato lamentando di aver ricevuto bollette di gas per un importo complessivo superiore a 700 euro, riferite ad un appartamento che non era il suo.

L’anziano, avendo ottenuto in copia dalla società erogatrice del servizio il contratto di attivazione della fornitura di gas, aveva constatato che erano state utilizzate le sue generalità e che, come documento di riconoscimento, era stata fornita la sua carta di identità, senza tuttavia riuscire a capacitarsi di come ciò potesse essere avvenuto. Gli agenti, a quel punto, hanno approfondito la vicenda esaminando il contratto di attivazione della fornitura di gas e realizzando accertamenti in merito all’appartamento servito da tale fornitura. Ciò ha condotto gli investigatori ad una 45enne – già nota alla Polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti – che nei mesi precedenti alla sottoscrizione del contratto, era entrata in contatto con l’anziano, fornendogli per un breve periodo assistenza domestica. Proprio in tale frangente, con ogni probabilità, la donna era dunque riuscita a procurarsi una copia o una fotografia della carta di identità della vittima.

Pertanto, ultimati gli accertamenti del caso, gli operatori del Commissariato hanno deferito la 45enne all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa aggravata e sostituzione di persona. Quella che si è verificata a Foligno non è truffa usuale, ma il prendere di mira gli anziani risulta purtroppo particolarmente diffuso. Spesso si verificano anche al telefono, come una delle più diffuse, ovvero le chiamate che allarmano circa i presunti incidenti capitati a parenti o multe da pagare.

Alessandro Ofei