"Transenne in via del Liceo: blindati da tre mesi"

"Le transenne sono comparse il 6 giugno e da allora eccole qua: blindati tutta l’estate senza aver risolto il problema". Via del Liceo, la strada che confina con il parco di palazzo Murena e il restante complesso universitario, è off limits da tre mesi. I residenti, ma anche le attività economiche che si trovano ad usare quel percorso, allargano le braccia: "Il Comune le ha piazzate a causa di alcuni rami pericolanti che insistono sulla via. Ma il problema non si risolve sbarrando la strada, che tra le altre cose sta cadendo a pezzi, scalette comprese". Il bello è che parliamo di una zona praticata da centinaia di studenti e di turisti, visto che siamo a due passi dall’Acquedotto e da due Atenei prestigiosi. E’ vero che gli universitari sono in vacanza, ma di certo Perugia non ci fa una bella figura a presentarsi con questo biglietto da visita.

Il problema è sempre quello: una città lasciata a se stessa, carente di manutenzione e di cure, imbruttita e in degrado. "Per avere città pulite e decorose ci vuole più ricchezza media per la popolazione, più soldi per le pubbliche amministrazioni, meno immigrazione povera, ma così non si può più andare avanti", osserva un residente, che rimpiange le circoscrizioni.

Scendiamo più in basso verso via Elce di Sotto, sede di alcuni Dipartimenti dell’Università, tra cui quello di Chimica, di Giurisprudenza e di Scienze Politiche. Sui marciapiedi, devastati dall’incuria, ci sono cresciute alcune piante di fico, la strada è tutta un rattoppo. Tuona Giampiero Tamburi, di Perugia Social City: "Lo stato del decoro nella nostra Perugia, o in qualsiasi altra città, è il risultato di ciò che siamo: sia come cittadini (e per cortesia non facciamo distinzione tra stranieri e non), sia come amministratori di qualsiasi genere politico. Ognuno ha delle responsabilità, secondo i propri obblighi verso il prossimo". Tutto giusto. Intanto però la città è infestata dalle erbacce, i marciapiedi, le scalinate e le strade impraticabili per colpa delle buche e dei dissesti. I cittadini protestano e si indignano: "Noi le tasse le paghiamo tutti gli anni - dicono - e sarebbe giusto che i tributi versati si trasformino in servizi".

Silvia Angelici