REDAZIONE UMBRIA

Mancano i materiali semiconduttori. Tessera sanitaria senza chip, cosa fare

Si può estendere la validità di quella scaduta fino a dicembre 2023. E la Spid la può sostituire in gran parte dei servizi

Tessera sanitaria

Perugia, 4 settembre 2022 - La carenza di microchip mette in crisi anche le tessere sanitarie. A causa della mancanza di materiali semiconduttori necessari, il ministero dell’Economia e delle finanze ha deciso di distribuire le nuove tessere sanitarie anche senza chip. Perché l’identità digitale Spid può sostituire la tessera sanitaria per gran parte dei servizi. Resta però un numero di pazienti che ne hanno comunque bisogno per poter usufruire di particolari servizi per particolari patologie. Un esempio riguarda chi soffre di celiachia: i prodotti che vengono acquistati al supermercato vengono riconosciuti grazie al microchip. Il Ministero, ricorda quindi la Regione Umbria, ha emanato un apposito decreto che stabilisce che a partire dal primo giugno 2022, le Tessere Sanitarie vengono prodotte sia nella versione con il microchip sia nella versione semplice.

Ai cittadini che riceveranno la Tessera sanitaria senza il microchip, sarà prorogata la validità della tessera precedentemente ricevuta, fino al 31 dicembre 2023, al fine di poter assicurare l’accesso agli attuali servizi regionali.

Attenzione però, per avvalersi della proroga, è disponibile ‘tool’ (uno strumento sul web) che consente l’estensione del certificato di autenticazione della precedente tessera sanitaria con microchip, non ancora scaduta. Il ‘tool’ è disponibile per il sistema operativo Windows e per essere utilizzato è necessario disporre dei codici PIN e PUK della tessera ancora in corso di validità. Questo l’indirizzo da digitare: https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/elenco-driver-cittadini-modalita-accesso. Inoltre il tool e la relativa guida di installazione sono disponibili alla pagina https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/

In ogni caso secondo l’assessore regionale Coletto "Si deve correre al più presto ai ripari, perché non possiamo tornare certo ai codici a barre per le prenotazioni". L’amministratore, intervenendo nei giorni scorsi sull’allarme per la produzione di microchip e il rischio che potessero mancare per le prossime tessere sanitarie (cosa che a suo avviso metterebbe di fatto in crisi il sistema di prenotazione di visite ed esami) aveva detto durante un confronto istituzionale nazionale: "Il mio auspicio è che qualche azienda italiana intervenga in aiuto, il microprocessore è stato inventato da un vicentino, Federico Faggin, ora negli Stati Uniti. Diciamo che non siamo gli ultimi arrivati", aveva ricordato.

"Ecco, visto anche il nostro contributo, la speranza è che si muova il sistema industriale del Paese e il Mef. Purtroppo le Regioni in questa problematica saranno solo parti lese".