Terni tra le città a maggior rischio di fallimenti d'impresa

E' l'unica non del Sud Italia a comparire nell'elenco Cerved sulla fragilità delle imprese, che aumenta tra il 2021 e il 2022

Aumenta  la fragilità delle imprese

Aumenta la fragilità delle imprese

Terni, 7 luglio 2022 Per Terni un altro triste primato: è l'unica città non del Sud Italia tra quelle considerate a maggior rischio di fallimenti d'impresa. E'quanto emerge dell'Osservatorio Rischio Imprese di Cerved, secondo cui tra il 2021 e il 2022 le società a rischio di default sul teritorio nazionale sono cresciute quasi del 2%, passando dal 14,4% al 16,1% e raggiungendo le 99.000 unita' (+11.000), con 11 miliardi di euro in piu' di debiti finanziari, ora pari a 107 miliardi (10,7% del totale). Restano lontani i picchi negativi del 2020, l'anno più segnato dalla pandemia, quando le aziende potenzialmente rischiose erano addirittura 134.000 (21,7%). Eppure, l'inversione del trend preoccupa gli analisti. Le imprese fragili si trovano soprattutto al Sud, dove costituiscono addirittura il 60,1% del totale: le province con i peggioramenti piu' significativi sono infatti Isernia, il Sud della Sardegna, Matera, Foggia e Cagliari (ma anche Roma), mentre quelle con la maggiore quota di aziende a rischio sono Terni, Crotone, la stessa Isernia, Reggio Calabria, Messina, Siracusa e Cosenza. A livello settoriale, i dati evidenziano impatti piuttosto diversificati: i comparti con i peggioramenti piu' significativi sono le costruzioni (dal 15,2% al 17,6% di societa' a rischio -erano il 25,4% nel 2020- e quasi il 60% in area di fragilità) e i servizi (dal 14,9% al 16,7%, in riavvicinamento al 21,5% del 2020). L'industria, che aveva registrato un significativo miglioramento nel 2021 (11,3% di imprese a rischio) dopo la profonda crisi dovuta alla pandemia (dal 9,9% del 2019 al 19,6% del 2020), e' risalita al 12,6% per il rallentamento della domanda globale e l'incidenza dei costi energetici. Ste.Cin.