La popolazione di Terni è il doppio di quella di Foligno ma le sacche di sangue disposizione sono la metà. E’ quanto emerso durante la presentazione, in Provincia, della campagna Avis “In Umbria c’è bisogno di sangue, c’è bisogno di te“, che ha l’obiettivo di aumentare il numero di donatori e rendere la regione autosufficiente. "Le donazioni sono calate dopo il covid" ha sottolineato il presidente provinciale Avis, Leonardo Mariani, ribadendo l’importanza di unire le forze fra le Istituzioni per sensibilizzare i cittadini ad assolvere ad un impegno molto importante per aiutare il prossimo. "Anci Umbria – spiega il presidente dell’associazione dei Comuni, Michele Toniaccini – ha firmato un protocollo d’intesa per stabilire linee guida da suggerire ai Comuni in fatto di donazioni. Bisogna poi anche operare nelle scuole per far crescere la cultura delle donazioni". Il problema ruguarda tutta l’Umbria e in particolare Terni. Il responsabile del Sit ternano, Augusto Scaccetti ha fornito alcuni dati riguardanti proprio Terni. "I prelievi sono la metà di quelli di Foligno su una popolazione che è invece il doppio - così il dottor Scaccetti –. Il numero di sacche è infatti di 5mila mentre a Foligno è di 10mila. L’ospedale di Terni per coprire il fabbisogno deve prendere da fuori regione ogni anno tra le 500 e le 600 sacche. Donare è un gesto importante che si fa al prossimo ed è anche un modo per tenere la propria salute sotto controllo, quindi ci sono una serie di vantaggi che andrebbero presi in considerazione". La responsabile Usl 2, Marta Micheli, ha posto l’accento sul fatto che a meno donazioni corrisponde anche meno plasma e meno possibilità di produrre farmaci derivati.
CronacaTERNI: Donazioni in calo, manca sangue. Ospedale ricorre a donazioni fuori regione