
"Ho appreso con profondo dispiacere della scomparsa di Edoardo Longarini ed esprimo le mie più sentite condoglianze ai suoi familiari. Se ne va un personaggio fondamentale della storia recente della Ternana Calcio, che oggi ho l’onore di guidare e di rappresentare, ma soprattutto un grande uomo, nonché imprenditore di successo, sempre fedele a rigorosi criteri morali. Una persona per bene, che ha amato i colori rossoverdi e la comunità che essi rappresentano". Così il presidente della Ternana , Stefano Bandecchi, ricorda Edoardo Longarini, scomparo ieri a 88 anni, che con i figli Emanuele e Simone guidò le Fere dal 2005 al 2017 prima di passare il testimone allo stesso Bandecchi. Alla famiglia Longarini anche il cordoglio del Perugia Calcio.
"Con la scomparsa di Edoardo Longarini – sottolineano i familiari – se ne va un padre esemplare ed uno dei grandi protagonisti della stagione della ricostruzione e del decollo dell’economia italiana nel dopoguerra. Una persona retta fino all’ultimo, che ha amato la sua famiglia ed i suoi nipoti". Impresario edile dell’Adriatica Costruzioni, è stato prima patron dell’Ancona Calcio, portandola in serie B e A, nonché editore delle Gazzette, tra gli anni ‘80 e ‘90. E sempre negli anni ‘90 prese il via una serie di guai giudiziari legati ai piani di ricostruzione post bellica di Ancona e di altre città. "Un uomo che merita quel rispetto che in vita, a volte, qualcuno ha provato a non riconoscergli – aggiunge la famiglia –. Lascia nei suoi congiunti una grande eredità affettiva e di valori umani, unita alla determinata consapevolezza dei suoi diritti lesi che saranno ripristinati". Prese le Fere in B e lì le lasciò, con la famiglia Longarini due retrocessioni (una annullata dal ripescaggio) e la promozione in B targata Mimmo Toscano. Burrascoso il rapporto del patron Edoardo con la città e la tifoseria: ‘memorabile’ il braccio di ferro con l’ex sindaco Paolo Raffaelli sull’uso del ‘Liberati’, che portò la Ternana alla ribalta nazionale.
Stefano Cinaglia