Tasse, protesta a rovescio I dipendenti della Dogre "Impossibile far pagare"

Stato d’agitazione nell’azienda delle imposte su pubblicità e suolo pubblico "Inaccettabili condizioni di lavoro, ridotti gli orari di apertura degli uffici".

Tasse, protesta a rovescio  I dipendenti della Dogre  "Impossibile far pagare"

Tasse, protesta a rovescio I dipendenti della Dogre "Impossibile far pagare"

Una riduzione degli orari di lavoro, l’apertura al pubblico dell’ufficio ridotta e trasferimenti in altre sedi, il tutto senza alcun accordo. Ora i dipendenti della Dogre di Città di Castello sono in stato di agitazione e chiedono che vengano ripristinate le giuste condizioni di lavoro. In atto c’è già lo sciopero delle trasferte dichiarato dal primo maggio e ora viene chiesto l’intervento dell’amministrazione comunale per ristabilire il corretto orario e le giuste condizioni di lavoro.

C’è insomma maretta nella sede di Dogre, azienda che si occupa per conto del Comune della gestione e recupero dei tributi relativi alla pubblicità e all’occupazione di suolo pubblico. La Filcams Cgil di Perugia in una nota parla di "inaccettabili condizioni di lavoro imposte ai dipendenti Dogre dal primo maggio 2023, da quando, a seguito del nuovo capitolato di gara, sono state decurtate ore di apertura d’ufficio, provocando difficoltà non solo a chi si trova a operare e lavorare nel territorio, ma anche disservizi per i contribuenti".

Il sindacato spiega che "in modo unilaterale e senza una preventiva valutazione in merito ad opportunità e benefici", i dipendenti, "già sotto inquadrati contrattualmente rispetto alle mansioni svolte", si sono visti "ridurre l’orario di lavoro nel territorio di riferimento, a favore invece di trasferte per controlli e censimenti in altre sedi, delle quali però i dipendenti non conoscono il tessuto produttivo", oltre ad essere mancata un’apposita "formazione circa le procedure da eseguire".

Le criticità non riguardano solo i lavoratori interni, ma anche i cittadini e le casse dell’amministrazione comunale "dal momento che l’orario ridotto crea impossibilità di svolgere nei tempi adeguati il lavoro di front-office e back-office". Sul caso interviene anche il consigliere di Castello Cambia Emanuela Arcaleni: "La posizione del sindacato solleva un problema ormai conclamato che si era evidenziato già nella Commissione servizi del 17 aprile con l’audizione dei vertici di Dogre, a bando ormai scaduto e a offerta già accolta da parte del Comune. Quali ripercussioni avrà tutto questo sui controlli e sulle riscossioni del canone? Ai dipendenti vengono garantite le necessarie condizioni per svolgere il proprio servizio?". Arcaleni ha già preparato un’interpellanza "per comprendere il dettaglio dell’operazione che sta creando così tanti problemi a dipendenti e cittadini".