Stranieri, la pandemia non cambia lo scenario

In Umbria un residente su dieci è immigrato da un altro Paese. E la regione non viene più scelta come territorio di passaggio

Migration

La pandemia non ha ridotto la presenza di stranieri in Umbria: la percentuale resta sempre tra il 10 e 11%, più alta di quella italiana (8,7), ma nelle altre regioni è andata comunque aumentando la presenza di immigrati. Inoltre la nostra regione sta diventando un’area di insediamento stabile e non un territorio di passaggio come negli anni scorsi.

"Appare opportuno interrogarsi sulle ripercussioni della pandemia di Covid-19 sul fenomeno migratorio sia in Italia che in Umbria – spiega Martha P. Silva Duchi, ricercatrice di Aur –. Il numero di residenti stranieri registrati in Umbria al 1° gennaio 2022 è pari a 91.658 (erano 92.827 nel 2018) , con una concentrazione di 70.102 unità nella provincia di Perugia e di 21.556 nella provincia di Terni. Nel quadriennio 2018-2021 si è mantenuta stabile l’incidenza della popolazione straniera sia a livello nazionale che regionale; in Umbria la quota è rimasta stabile al 10%, tuttavia, la regione registra un’incidenza minore rispetto a quella rilevata sulla penisola dove la quota degli immigrati è aumentata".

Per quanto riguarda l’attuale configurazione "multietnica" dell’Italia e dell’Umbria, merita focalizzarsi sulle nazionalità di provenienza degli stranieri. Secondo il Dossier statistico immigrazione, redatto dal Centro Studi e Ricerche Idos nel 2021, rivela che le nazionalità più presenti sono la Romania (24.847; 27,0%), Albania (11.489;12,5%) e Marocco (9.178; 10 %), seguite da Ucraina (4.654; 5,1%) Nord Macedonia (3.375; 3,7%) ed Ecuador (2.798; 3,0%).

"Alcuni studiosi – continua Silva Duchi – hanno sottolineato che, nell’ambito dei flussi migratori internazionali che interessano l’Italia, negli ultimi anni l’Umbria si è delineata non più come una regione di ’passaggio’, bensì, come un’area di insediamento stabile. È possibile prendere in esame la multiforme situazione della presenza straniera nella regione attraverso l’analisi delle tipologie di permesso di soggiorno. Il significativo livello di stabilizzazione della popolazione non comunitaria è rispecchiato dal trend crescente della quota di titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, ossia dell’acquisizione di titoli di soggiorno che non sono più soggetti al rinnovo".

In Umbria, dal 2018 al 2020, la quota di richiesta di permessi di soggiorno di lungo periodo si è mantenuta stabile, mentre nel 2021 il dato è leggermente diminuito; l’anno scorso, infatti, sono stati rilasciati 55.323 permessi di soggiorno di cui 38.881 della tipologia di permessi di soggiorno di lungo periodo.