Sisma, l’appello dei monaci "Aiutare presto gli sfollati" Intanto riapre la parrucchieria

Pierantonio, la titolare Federica: "Una grande emozione. Abbiamo fatto subito i lavori anticipando le spese di tasca nostra. Ora speriamo nei fondi dell’emergenza".

Sisma, l’appello dei monaci  "Aiutare presto gli sfollati"  Intanto riapre la parrucchieria

Sisma, l’appello dei monaci "Aiutare presto gli sfollati" Intanto riapre la parrucchieria

Pierantonio ce la mette tutta per ripartire, contando sulle proprie forze, sull’aiuto delle istituzioni e pure sullo sguardo benevolo del Padreterno, implorato dai monaci dell’Eremo di Montecorona che ieri hanno fatto sentire la loro vicinanza ai terremotati. E sempre ieri un altro significativo evento ha caratterizzato il cammino verso la normalità, ovvero la riapertura della parrucchieria del paese. Federica Tondini è la titolare.

"Siamo stati veloci – dice - nonostante l’edificio inagibile. Il proprietario dell’immobile ha fatto effettuare subito una perizia a cui è seguita una richiesta al Comune per il ripristino di miglioria sismica. I lavori sono durati all’incirca una settimana e quindi abbiamo riaperto". Ora si attendono i fondi derivanti dall’approvazione, si spera a breve, dello stato di emergenza. "Le spese sono state a carico nostro – rimarca Federica – e auspichiamo che qualcuno ci dia una mano. E’ stata un’emozione aprire di nuovo il negozio, ne ho parlato questa mattina con il vicesindaco Annalisa Mierla che è venuta a salutarci. Nei pierantoniesi c’è tanta voglia di ripartire". Mierla aggiunge: "C’è voglia di normalità. Questa è la prima riapertura dopo una ristrutturazione post terremoto. I lavori sono stati fatti rapidamente in autonomia con la speranza di riavere presto il denaro dallo Stato". Dai monaci di Montecorona (della Famiglia Monastica di Betlemme, dell’Assunzione della Vergine Maria e di San Bruno) giunge un messaggio di speranza: "Preghiamo per le persone colpite dal terremoto e per le autorità civili, affinché abbiano la saggezza e la forza per prendere decisioni che tengano conto delle persone in difficoltà". L’eremo, cinquecentesco, non ha subito danni di rilievo a parte tre ambienti per ora giudicati inagibili e non preoccupa i religiosi, mentre il loro pensiero va "alle tante persone sfollate di Pierantonio, Sant’Orfeto e Pian d’Assino che non possono più abitare per il momento nelle loro case. La nostra vicinanza si esprime tramite la preghiera quotidiana per loro e per le autorità di governo perché le loro decisioni diventino operative in tempi brevi". Il timore è anche quello dello spopolamento. Anche l’arcivescovo Maffeis non ha fatto mancare la propria vicinanza alle popolazioni terremotate, così come tutta la Chiesa, in particolare attraverso le Caritas diocesane.

Pa.Ip.