LUCA FIORUCCI
Cronaca

Si converte e lo picchiano: "Siamo molto amareggiati. La violenza non si giustifica"

Maymouna Abdel Qader, portavoce e referente per il dialogo interreligioso per la comunità islamica di Perugia, non ha dubbi: "La Parola di Dio è amore" .

Picchiato, due volte, perché "non sei un vero musulmano, perché frequenti la chiesa dei cristiani". È quello che sarebbe successo a un 28enne tunisino, che ha intrapreso un percorso di conversione. Violenze per le quali la digos di Perugia ha eseguito tre arresti all’alba di ieri, eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare che la Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto e ottenuto dal gip del capoluogo. Fatti da cui, la comunità islamica della città di Perugia prende, senza esitazione, "le distanze". Maymouna Abdel Qader, portavoce e referente per il dialogo interreligioso per la comunità islamica cittadina, non ha tentennamenti. Di fronte a fatti come questo, per quello che è stato ricostruito al momento, "non possiamo che esprimere una condanna totale". "In nessuna parte del Corano è scritto che non si possa essere liberi di fare una scelta di conversione verso una qualsiasi altra religione, né che qualcuno può decidere sulle scelte di un altro. Ognuno è, e deve essere, libero di scegliere, senza alcun tipo di costrizione". "Quanto accaduto ci amareggia molto, se venisse confermata la ricostruzione dei fatti – prosegue ancora – questi sarebbero estremamente gravi e nessuno li giustificherebbe. La violenza non si può mai e poi mai giustificare: Estremismi e radicalismi nascondo dietro ignoranza. La Parola di Dio, invece, è amore, pace e rispetto. Solo questo".

"Quello che voglio augurare a questo ragazzo – sottolinea Maymouna Abdel Qader, figlia dello storico imam di Perugia che aveva fatto del dialogo la sua cifra – è che possa superare questo momento difficile e lo invito a venire a trovare la nostra comunità, indipendentemente dalla fede religiosa. Sarà accolto come un fratello perché ognuno di noi è libero di credere in quello che lo fa sentire meglio. Ognuno di noi deve avere serenità e tranquillità nel credere". Le aggressioni di cui il 28enne sarebbe rimasto vittima, secondo quanto ricostruito dalla Digos sulla base delle denunce presentate, risalgono al novembre scorso. Due distinti episodi di cui ha portato i segni per diverso tempo. Dopo il primo pestaggio, infatti, ha riportato la frattura di una vertebra. Il giovane, che ha maturato da diverso tempo l’intenzione di convertirsi, ha proseguito nel suo percorso che lo porterà la prossima Pasqua a ricevere il battesimo.