Sergio Rubini star a Narni con “Il caso Jekyll”: "Il mio viaggio nell’inconscio e nell’ombra"

Sergio Rubini porta sul palco a Narni "Il caso Jekyll", spettacolo teatrale ispirato a Stevenson con chiave psicanalitica, riflessione sull'inconscio e la dualità umana.

Sergio Rubini star a Narni con “Il caso Jekyll”: "Il mio viaggio nell’inconscio e nell’ombra"

Sergio Rubini star a Narni con “Il caso Jekyll”: "Il mio viaggio nell’inconscio e nell’ombra"

Celebre attore e regista molto apprezzato al cinema, Sergio Rubini (nella foto) arriva stasera a Narni con la sua nuova sfida teatrale. Alle 20.45 porta in scena sul palco del Manini il suo nuovo spettacolo “Il caso Jekyll” tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson, di cui è regista e autore insieme a Carla Cavalluzzi. Rubini è anche protagonista con l’attore Daniele Russo. E’ lo stesso artista a spiegare la nascita della sua opera. "Partendo dalla considerazione che il celebre romanzo di Stevenson “Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde” sia un’apologia sulla condizione umana avendo come tema centrale il doppio, che poi è il doppio che alberga in ognuno di noi – dice Rubini – abbiamo sviluppato una drammaturgia che avesse una chiave più chiaramente psicanalitica, più vicina a quelle teorie che si svilupparono quasi mezzo secolo dopo la pubblicazione del racconto stevensoniano, e che ebbero il massimo dell’espressione negli approdi scientifici prima di Freud, poi di Jung". Così il testo è spogliato da qualsiasi soluzione allegorica usata da Stevenson e che dà il carattere fantastico a tutta la storia, in testa a tutti la metamorfosi di Jekyll in Hyde attraverso un esperimento chimico. "E diventa – prosegue Rubini – un viaggio nell’inconscio, nella fattispecie di un famoso luminare della medicina, Henry Jekyll, che ambendo all’individuazione delle cause della malattia mentale, si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde". Il risultato "è una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità che offre allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi nei i pericoli e piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere uno spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività".