Sempre più saracinesche abbassate. Quali politiche per il centro storico?

Il dibattito è tornato alla ribalta sui social e se n’è discusso in Consiglio comunale. Tra proposte e polemiche

Sempre più saracinesche abbassate. Quali politiche per il centro storico?

Sempre più saracinesche abbassate. Quali politiche per il centro storico?

Quali sono le politiche per rivitalizzare il centro storico dove sempre più saracinesche si abbassano e non tornano ad aprirsi? Un dibattito sui social in questi giorni riaccende a Città di Castello la questione legata allo spopolamento commerciale: lungo corso Vittorio Emanuele tanti i negozi chiusi così come nelle piazze principali e ora ci si interroga su come arginare il fenomeno che, mai come in questo periodo, ha letteralmente svuotato il cuore della città. A portare l’argomento in Consiglio comunale è il capogruppo di Forza Italia Tommaso Campagni che rimarca: "Da molto tempo il centro storico versa in una situazione di totale abbandono e trascuratezza: troppi i negozi chiusi ai quali si aggiunge la mancata pulizia o la manutenzione; poi c’è la presenza di soli parcheggi a pagamento che non permette ai cittadini un accesso economico, anche per soste veloci".

Nel documento, presentato a sindaco e giunta, Campagni chiede quali sono le azioni dell’amministrazione comunale per procedere alla rivalorizzazione del centro storico: "E’ necessario predisporre interventi ad hoc come l’introduzione di agevolazioni concesse dal Comune ai commercianti per poter investire nelle proprie attività, l’intercettazione di bandi nazionali o regionali per acquisire contributi a fondo perduto, ma anche il coinvolgimento da parte delle associazioni di categoria per predisporre le coperture dei locali chiusi", suggerisce. Proprio le saracinesche abbassate, triste simbolo di questo periodo storico, potrebbero costituire la base per un progetto che coinvolga gli istituti scolastici o la Fondazione Burri "per progettare una copertura dei locali chiusi con immagini delle eccellenze tifernati, che non lasci intravvedere il loro interno e che al tempo stesso dia un senso estetico per i cittadini e turisti che camminano per il centro storico". La chiusura dei negozi ha avuto "come conseguenza automatica un impoverimento umano, economico e turistico del centro storico e oggi il cittadino tifernate è costretto a recarsi altrove per trascorrere le sue giornate", ha concluso il consigliere di Fi.