
A dare l’allarme è il Sap: "I numerosi pensionamenti e trasferimenti porteranno l’Istituto entro tre anni a perdere un terzo della forza attuale".
Manca il personale, la scuola di polizia rischia lo stop delle attività. A dare l’allarme è il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), che richiama l’attenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e le varie autorità politiche per segnalare il rischio di black-out delle attività formative dell’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto. I numerosi pensionamenti e trasferimenti di personale specialmente con qualifica d’istruttore che l’Istituto sta perdendo porterà l’Istituto entro i prossimi tre anni a perdere un terzo della forza attuale, (31 unità su 89) tra i quali 14 Istruttori delle varie discipline su un totale di 30. L’Istituto per Sovrintendenti, uscito indenne dalle scelte Ministeriali e di spending - review che lo volevano chiuso, ora al riparo dagli eccessivi costi di affitto, rischia di implodere per un carico di lavoro abnorme, alla massima capienza di oltre 500 allievi, con corsi di primo e secondo livello che si sovrappongono continuamente e con un quadro permanente che, seppur esperto e volenteroso, è ormai anziano e prossimo al pensionamento. Serve un progetto lungimirante di potenziamento e ringiovanimento del quadro permanente, - afferma Moreno Elia Consigliere Nazionale SAP Umbria - con l’assegnazione di giovani istruttori che possano ricevere il know- out del personale che in questi quasi 30 anni di attività ha saputo dare lustro alla Amministrazione, formando migliaia di Operatori di ogni grado e specialità. L’Istituto, per grandezza, quantità degli allievi e dei docenti che ogni anno ospita, per le diverse tipologie di corsi che sta affrontando, meriterebbe a nostro avviso di essere elevata di rango al pari delle scuole di Nettuno e Cesena con il conseguente aumento della pianta organica in quantità e qualità".
La missione di importantissima levatura che è chiamata ad assolvere, quella della formazione, è , per il SAP, una sfida sempre più ambiziosa che sta diventando, per la carenza di risorse umane , insostenibile, anche alla luce dei nuovi scenari imposti dall’avanzare della tecnologia che da un lato semplifica il lavoro e dall’altro impone un maggior controllo per preservare l’attività dalla "disumanizzazione dei rapporti", in danno al percorso valoriale che costituisce uno dei cardini della formazione della Polizia di Stato, chiamata costantemente ad essere al fianco dei cittadini e a sapersi rapportare con una società multiculturale e multietnica in velocissimo mutamento.