REDAZIONE UMBRIA

’Sandali d’arte’ in ferro battuto Così il re dei fabbri ricorda la moglie

La storia di Gabrio Grilli, titolare da tre generazioni di una storica bottega nel cuore del rione Mattonata

’Sandali d’arte’ in ferro battuto Così il re dei fabbri ricorda la moglie

Se solo non fossero di ferro si potrebbero indossare. Gabrio Grilli, "re" dei fabbri, titolare da tre generazioni di una fra le più antiche botteghe nel cuore del Rione Mattonata, ha realizzato un’opera d’arte: un paio di sandali da donna con tanto di scatola e carta per coprirli. Ma la storia di questi sandali che il maestro Grilli racconta dalla sua bottega piena di fascino, è molto più profonda di quello che appare: sono dedicati alla moglie Giuliana, scomparsa 17 anni fa.

"In realtà un altro paio di sandali identici a questi erano stati realizzati negli anni scorsi per una mostra e mi è dispiaciuto tanto quando mi sono accorto che i sandali erano scomparsi da dove li avevo lasciati… Senza pensarci troppo ho deciso di realizzarli di nuovo e con una settimana di lavoro ci sono riuscito", racconta Gabrio impegnato tra l’incudine e il martello nel laboratorio che è quasi un "museo" in Piazza delle Oche, dove custodisce altri pezzi d’autore come il violino in ferro battuto con tanto di archetto o il presepe forgiato in ferro.

"Questo è un mestiere che si deve amare sempre, lo si ha nel sangue e si porta dentro tutta la vita", ha aggiunto Grilli, alle prese, assieme ad altri compagni di avventura, nella fase di preparazione del Campionato del mondo di forgiatura, la Biennale dell’Arte Fabbrile che si ripete da ventiquattro anni a Stia nel Casentino.

All’inizio del Novecento la bottega fu aperta dal nonno Costantino, in Via delle Santucce in pieno centro storico, poi si trasferì in Piazza delle Oche, una caratteristica piazzetta nel cuore del quartiere della Mattonata: a Costantino succedette il figlio Oreste e poi Gabrio, quindi la lavorazione del ferro battuto è stata ininterrotta per ben tre generazioni.

Tra gli attrezzi da lavoro: una centenaria incudine e, appesi alle pareti riconoscimenti, attestati e articoli di giornale che narrano la storia di questa secolare lavorazione del ferro.

Nelle belle giornate il fabbro lavora direttamente sulla Piazzetta delle Oche, prospiciente il portone del laboratorio, e non è insolito che amici, passanti o turisti si soffermino ad ammirare Gabrio mentre crea le sue opere d’arte in ferro. In questi giorni a complimentarsi col maestro Grilli anche il sindaco Luca Secondi e l’assessore Letizia Guerri.