Ed è scontro anche sul nuovo regolamento per l’utilizzo delle sale comunali di Perugia. Ieri in Commissione Affari istituzionali è stata discussa la proposta della Giunta di vietarne l’uso per iniziative finalizzate alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi o che abbiano tra i loro fini l’apologia del fascismo, del nazismo. E qui sono arrivati gli emendamenti del centrodestra, a partire da Margherita Scoccia (FdI) che ha chiesto di aggiungere a quell’articolo il divieto di utilizzo anche per apologia "o dei regimi comunisti e totalitari". Ma la proposta è stata bocciata dalla maggioranza. Nella bozza del regolamento attualmente è previsto nelle sale comunali di "non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste, neonaziste, razziste finalizzate alla ricostituzione del Partito Fascista". Scoccia (nella foto) ha proposto di aggiungere anche propagande "antisemite, comuniste totalitarie, nonché la negazione dell’Olocausto, delle Foibe o di qualsiasi altra strage o eccidio commesso per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali, in contrasto con i principi democratici della Costituzione, delle normative europee e la normativa nazionale di attuazione della stessa". Ed ancora "non utilizzare, in forma diretta o indiretta, simboli riconducibili ad ideologie totalitarie fasciste, naziste, staliniste e comuniste sovietiche, o di altri regimi totalitari e non praticarne alcuna forma di propaganda". Ma anche qui è arrivato il no della maggioranza. Accolti gli emendamenti del consigliere Lorenzo Ermenegildi Zurlo (Pd) e del consigliere Edoardo Gentili (FI) che ha proposto che nell’ipotesi di non utilizzo del criterio cronologico: "L’amministrazione ha l’obbligo di comunicare la propria scelta motivata".
CronacaSale comunali. Scontro sulle normative