SILVIA ANGELICI
Cronaca

Sagre, business milionario. "Le regole vanno riviste"

I ristoratori di Fipe Confcommercio tornano all’attacco. Il presidente Cardinali: "Bisogna rimettere mano alla legge regionale. È una questione di giustizia"

Le sagre hanno fatto affari per 25 milioni di euro nel corso dell’estate 2023

Perugia, 22 settembre 2023 – “E’ il momento di riprendere in mano il tema sagre". Sollecitazione che arriva dal presidente di Fipe Umbria Confcommercio Romano Cardinali, una volta chiuso il sipario sulla stagione delle mangiate all’aperto. A detta delle Pro Loco l’“azienda“ sagre avrebbe fatto affari per 25 milioni di euro nel corso dell’estate 2023. "Capiamo che può essere un tema delicato e perfino divisivo e che prendere posizione può anche essere scomodo - dice Cardinali - ma da anni sollecitiamo l’attenzione della Regione per chiedere una cosa semplicissima: stessa attività, stesse regole e stessi controlli. Attendiamo una nuova convocazione da parte dell’assessore Michele Fioroni, che ha dimostrato sensibilità nei confronti della nostra posizione. Alla Regione abbiamo inviato un documento con una serie di proposte sulle quali avviare e portare rapidamente a termine un confronto costruttivo per dare una regolamentazione più moderna ed efficace ad un fenomeno del quale riconosciamo i meriti, ma anche i tanti limiti: altrettanti fronti di concorrenza sleale per noi e di mancata tutela per i consumatori. Le nostre proposte ruotano intorno ad alcuni nodi centrali: lavoro, igiene, fisco. Rispetto a questi nodi, c’è chi è tenuto a rispettare mille norme e a sottostare a mille controlli, come i ristoratori, e chi invece opera in una specie di Far West, dove tutto è possibile".

In questo quadro, ecco alcuni numeri del comparto rappresentato dalla Fi pe: a dicembre 2022, in Umbria risultavano attive 4.737 imprese classificate come servizi di ristorazione, di questi, 2.730 sono ristoranti. Secondo il Rapporto Ristorazione 2023, l’Umbria ha perso nei servizi di ristorazione 158 imprese in un anno: 71 di queste erano ristoranti (-3,3%). "Dalla crisi della domanda - conclude Cardinali - si è passati nel volgere di pochi mesi ad affrontare una crisi di costi. Pur avendo recuperato - magari non completamente, ma piuttosto solidamente - i livelli dei consumi pre-Covid, l’impatto del forte aumento delle bollette (anche oltre il 200%) e, seppure meno intenso, delle materie prime, hanno messo a dura prova la tenuta dei conti economici delle aziende".