Rissa nel locale, discoteca chiusa per 30 giorni

Il provvedimento del questore di Perugia dopo l’ultimo episodio di violenza, raccontato dai video sui social. Attività sospesa

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L’ultimo episodio è stata la goccia che classicamente ha fatto traboccare. La gravità e il numero delle persone coinvolte sono raccontati nei video che sono circolati sui social. Vetrate rotte, calci, pugni, transenne utilizzate come armi. E, ancora, secondo il racconto di alcuni testimoni, spray al peperoncino e forse qualche coltello. Il risultato di questa ennesima notte di follia è stata la decisione del questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, di chiudere per trenta giorni, con conseguente sospensione dell’attività, il Gradisca. La discoteca, da ultimo, è stata teatro di una rissa durante il concerto del trapper Paky.

Un violento alterco che ha coinvolto, sempre a vedere le immagini diffuse, anche le persone sul palco oltre al pubblico e che, poi, dalla pista, si è protratto nel resto del locale. Uno dei filmati riprende gli attimi in cui almeno due gruppi di giovanissimi si allontana rapidamente all’interno del locale in quella che sembra essere una sorta di inseguimento. Rissa causata da cosa è ancora da chiarire, forse una parola di troppo, una richiesta non gradita. Le immagini sono poco chiare, si vede confusione tra il pubblico e poi qualche spinta proprio sul palco dove c’è un ragazzo che sembra riprendersi con il cellulare e poi essere allontanato. Un contesto da approfondire che potrebbe far pensare a una sorta di rivalità tra fan di quello e dell’altro artista che, magari sui social si è ingigantita fino all’attesa per un confronto diretto in occasione del live. Oppure, è un altro sospetto, l’azione di qualche gruppetto di giovani perugini che avrebbero ormai conquistato una certa notorietà per i loro comportamenti. Gli investigatori della squadra mobile sono al lavoro partendo proprio dalle immagini, sia quelle girate dai presenti che quelle del sistema di videosorveglianza, seguendo, secondo quanto è stato possibile apprendere, proprio della gang.

Oltre gli accertamenti tecnici, proseguono gli interrogatori di "persone informate sui fatti", per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda e individuare i responsabili "ai quali, verosimilmente, sono attribuibili altri episodi analoghi, avvenuti nei mesi scorsi". Intanto il provvedimento di chiusura, che il questore, come detto, a preso dopo una serie di episodi analoghi, più o meno gravi, che hanno visto l’intervento delle forze dell’ordine con una frequenza ritenuta allarmante. Da cui la decisione di sospendere, temporaneamente ma forzatamente, l’attività.