REDAZIONE UMBRIA

Palazzo dei Priori sarà come il Quirinale

Sala Gialla e Sala Rossa visitabili una volta a settimana con una guida d’eccezione

Il sindaco Andrea Romizi ha presenziato alla riapertura della Sala Gialla di Palazzo dei Priori

Perugia, 9 luglio 2015 - «APRIRE ai visitatori la Sala Gialla e la Sala Rossa? Perché no, l’idea è interessante». «Per quanto mi riguarda non avrei problemi a fare da guida». Il sindaco Andrea Romizi e il consigliere comunale, Franco Nucciarelli, non disdegnano affatto l’idea di un Palazzo dei Priori che diventi come il Quirinale: che i cittadini cioè possanno visitarlo e scoprirne i segreti e i tesori. Magari una volta a settimana per cominciare. Ma sarebbe già qualcosa.

DELL’IPOTESI se ne è parlato ieri proprio durante il taglio del nastro della Sala Gialla, quella che un tempo era la cappella palatina di Palazzo dei Priori e che fino a un anno fa era la segreteria del vicesindaco. «Ogni volta che passavo qui davanti negli anni scorsi – spiega Romizi – mi chiedevo come fosse possibile che uno spazio così prestigioso venisse usato in questo modo improprio». Già, perché nel tempo erano stati tirati cavi, fatte le tracce sulla mura per i collegamenti, realizzate «torrette» per l’energia elettrica.

ORA la Sala è tornata all’antico splendore: il parquet tirato a lucido, sulle pareti enormi drappi gialli e sul soffitto gli affreschi anch’essi restaurati. Tutto rigorosamente con le esperte mani degli uomini del Cantiere comunale, veri e propri artigiani di qualità. «Al momento è stato fatto un intervento prevalentemente manutentivo – spiega Paola Passalacqua della Soprintendenza – ma molto altro c’è da fare e, probabilmente, potrebbe riservarci anche diverse sorprese».

«QUESTO restyling è un modo per riappropriarsi della città – aggiunge il sindaco –, senza dimenticare le frazioni o i nuovi lavori che partiranno a breve, come quelli di riqualificazione di piazza Grimana e la volontà di ridare nuova visibilità alle mura etrusche che sono un tratto identitario della città, troppo a lungo dimenticate. Con un unico filo conduttore: l’idea che la città riparte dai suoi beni culturali». Ma al di là delle visite, cosa si farà nella Sala Gialla? «La volontà è quella di farne un po’ il simbolo di una Perugia che si mette in movimento – continua Romizi – una sorta di ufficio della creatività a disposizione della cittadinanza o anche uno scrigno della comunicazione per incontri periodici con la stampa».

PER CHIUDERE la lezione del professor Nucciarelli, che ha ripercorso la storia della Sala Gialla che «nasce come cappella palatina. Tutti i palazzi dell’epoca ne avevano una e Palazzo dei Priori non era da meno». Nucciarelli si è quindi soffermato sulle pitture della sala, rappresentanti i santi patroni di Perugia Sant’Ercolano e San Ludovico di Tolosa (al centro della volta) «figlio di Carlo d’Angiò Re di Napoli che, alla morte del padre e contro il volere di tutta la famiglia, preferì farsi frate francescano piuttosto che diventare re di Napoli. Ludovico, che su pressione della stessa famiglia fu nominato da Papa Bonifacio VIII Vescovo di Tolosa, morì poco più che ventitreenne nel 1297. Nel dipinto della sala – spiega Nucciarelli – San Ludovico è riconoscibile dal pastorale di vescovo e dai gigli d’oro sullo sfondo blu del mantello, che richiamano la casa reale di Francia a cui appartenevano gli Angiò, oltre che dal saio francescano che appare sotto al ricco mantello».

m.n.