
Riapre la storica chiesa dopo un anno di lavori
Festa grande per il quartiere di piazza Birago: domenica alle 17, l’arcivescovo Ivan Maffeis presiederà la messa di riapertura della chiesa dei SS. Biagio e Savino dopo un anno di lavori di restauro. L’edificio, dalle forme razionali è opera dell’architetto Dino Lilli. La dedicazione venne solennemente celebrata il 25 ottobre 1959 dall’allora arcivescovo
Pietro Parente. Erano duecento anni che a Perugia città non veniva consacrata una nuova chiesa! Tornando alla cronaca attuale, grazie al contributo della Cei, a fondi propri e alle offerte sono stati realizzati importanti lavori di restauro. Interventi progettati e diretti da un team di professionisti tra cui gli ingegneri Paolo Anderlini, Enrico Malà e Marco Valigi e il geometra Claudio Belardoni, con la supervisione architettonica a cura dell’architetto Paolo Marciani. "L’annoso problema dell’abbassamento dell’aula – spiega don Luca - è stato risolto dai progettisti con micropali profondi sei metri, sui quali è stata costruita una soletta strutturale in cemento armato, collegata alle fondazioni; al di sopra, con moderni sistemi di isolamento dalla umidità di risalita, è stato installato un impianto di riscaldamento e sovrastante pavimento con lastre di marmo gialle contornate da una fascia di marmo rosso, a delimitare l’aula". Oltre a ciò, sono stati rinnovati del tutto gli impianti elettrico ed audio, con nuova illuminazione, molto più flessibile ed adattabile alle esigenze delle celebrazioni, con un occhio al risparmio energetico. Infine, anche la copertura è stata riammodernata, con un generoso strato di pannelli isolanti sotto il manto di copertura di tegole di laterizio.
"Nella occasione dei lavori - conclude don Luca - l’interno dell’edificio è stato tinteggiato con colori luminosi e è prevista una disposizione degli arredi liturgici meglio aderente allo spirito di una Chiesa più vicina ai fedeli. Ringrazio il Consiglio Parrocchiale che mi ha costantemente seguito, l’Impresa Costruzioni Bulagna che ha svolto con maestrìa i lavori, i parrocchiani che hanno dato una mano preziosa e, non da ultimo, le maestranze e i tecnici che ci hanno messo le mani e il cuore. Il 26 marzo finisce un percorso e ne ricomincia un altro: è il segno di una Chiesa in costante cammino".
S.A.