"Quartieri a misura di anziano" Appello alla politica dallo Spi Cgil

Il sindacato: "Le istituzioni locali devono ripensare all’accoglienza con residenze per la terza età integrate nel tessuto urbano"

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"È necessario costruire un sistema di accoglienza che non isoli le persone anziane costringendole ad aspettare l’ora finale in assenza di attenzioni affettive e sociali". Così lo Spi Cgil in un post. Il sindacato dei pensionati del segretario Attilio Romanelli (nella foto) fa il punto sull’accoglienza degli anziani nelle strutture loro dedicate.

"Elena Argenti collaboratrice e animatrice di importanti esperienze dell’Auser Cgil di Terni, ha descritto una visita fatta in una casa di cura per anziani - racconta lo Spi Cgil - riportando un’esperienza emotiva toccante a cui non si può rimanere insensibili ma si deve rispondere con una concreta azione politico amministrativa. È necessario aprire una discussione che investa istituzioni, movimento cooperativo, associazioni cattoliche e privati per ripensare questo sistema di assistenza". E il sindacato dei pensionati sottolinea che "è urgente progettare sedi residenziali all’interno della città, servite da figure professionali che possano accompagnare queste persone nella vita quotidiana. Insomma bisogna battersi contro la solitudine e la progressiva emarginazione". "Le istituzioni locali - continua il sindacato - hanno il dovere di pensare e costruire, attraverso l’Ater, residenze integrate nei quartieri come già è stato fatto in alcune città del nord. Puntare sul recupero urbano che integri le diverse condizioni di vita e che consenta agli anziani soli e non autosufficienti di vivere profondamente ogni stagione della propria esistenza nel rispetto e nella socialità".