
Maurizio Dottorini
Perugia, 28 dicembre 2016 - «SEICENTO casi di polmonite acuta trattati anche quest’anno all’ospedale di Perugia: la prima causa è il fumo, la seconda l’inquinamento atmosferico». L’analisi di Maurizio Dottorini, primario del reparto di Pneumologia al Santa Maria della Misericordia, è impietosa. «Si tratta di casi di natura infettiva in realtà – spiega –, ma sono principalmente smog e sigarette che ci rendono più esposti alle infezioni». Dunque i valori elevati di polveri fini colpiscono duramente anche a Perugia. E i dati di questa ultima settimana non confortano affatto. «E’ stato effettuato uno studio a Milano poco tempo fa – continua Dottorini – che ha rivelato come le riacutizzazioni a livello bronchiale ad esempio siano molto più frequenti e numerose proprio quando i valori del pm10 è più elevato, dunque in inverno.
COME già accennato sono oltre 600 i casi di polmonite acuta trattati al Santa Maria con oltre settemila giorni di degenza se alle polmoniti si aggiungono i casi di crisi respiratorie, patologie comunque strettamente collegate. C’è inoltre un altro aspetto che viene un po’ sottovalutato. «Il ricorso alla terapia antibiotica – continua Dottorini – è indispensabile solo su parere del medico, ma alcune forme di polmoniti restano ancora particolarmente resistenti. Purtroppo la ricerca ha avuto un rallentamento sul fronte della scoperta di molecole in grado di debellare le malattie polmonari, ed è per questo – conclude – che occorre puntare con grande decisione sulla prevenzione per permettere ai polmoni di poter respingere le patologie più insidiose». Dunque non conviene illudersi che le polmoniti siano facilmente guaribili con terapie antibiotiche, ma bisogna sempre più prevenire certe malattie.