Poche case disponibili e affitti alti. Un focus sulle politiche abitative

Le idee dei quattro candidati sindaco riguardo al proliferare dei b&b che incide sul mercato delle locazioni

Come nella favola dei fratelli Grimm in cui un bambino disse che il re era nudo, allo stesso modo l’incontro pubblico organizzato dall’associazione Abitare Orvieto ha reso evidente il problema che esiste da anni e del quale non si è mai parlato, ovvero i prezzi troppo alti delle case e la mancanza di una vera politica abitativa. L’innesco della discussione è legato all’enorme proliferare dei bed and breakfast che, nel giro di pochi anni, ha drasticamente ridotto il numero delle case per le semplici locazioni. Un tema su cui intervengono i quattro candidati sindaco. Per Stefano Biagioli, aspirante sindaco del campo largo, "non c’è alcun dubbio che il numero dei b&b debba essere contingentato come accade altrove". Più attenta alle esigenze di chi vuole lanciarsi in questa attività è il sindaco uscente e ricandidata con il centrodestra Roberta Tardani secondo cui "l’aumento dei b&b non va demonizzato ma controllato e regolamentato. Per evitare fenomeni distorsivi abbiamo incrementato i controlli sull’abusivismo, sono state introdotte norme nel Prg che limitano la realizzazione di b&b ai piani terra degli edifici e ora si procederà con un regolamento per la zonizzazione del centro storico. Per incentivare i proprietari degli appartamenti ad affittare per lunghi periodi si sta valutando di aumentare lo sconto dell’Imu previsto per chi affitta a canone concordato". Secondo la civica Roberta Palazzetti a Orvieto da decenni manca un vero piano urbanistico complessivo: "Bisogna partire da un’analisi delle esigenze e dei servizi che servono e che oggi mancano, si chiama Piano urbano di Orvieto. Servono investimenti pubblici e privati, case ad affitto agevolato, interventi privati guidati e mirati, oltre a fondi di protezione". Per Giordano Conticelli, candidato di Nova invece "la proliferazione delle strutture ricettive deve essere necessariamente regolamentata e controllata in maniera più incisiva, rispettando il diritto all’iniziativa economica privata ma garantendo al tempo stesso un’adeguata risposta alla domanda abitativa. Nova intende da un lato applicare un limite alle autorizzazioni, che siano proporzionate rispetto al numero di immobili, dall’altro appoggiare la proposta di legge di iniziativa regionale per mantenere il tessuto economico e sociale della città integro e coerente con i bisogni della comunità".

Cla.Lat.