Petturini: "Subito pronto un controricorso" Le altre associazioni: "Follia ambientalista"

Praticamente il Tar ha stoppato la caccia fino al 4 ottobre. Il giunte amministrativo ha tagliato drasticamente il carniere: niente fagiani, niente selvaggina di lago, niente quaglie, starne, beccacce e via dicendo. A conti fatti il 18 settembre, giorno ufficiale dell’apertura, rimane ben poco da cacciare, eccezione fatta per la lepre, il colombaccio e altre due specie. Le reazioni delle doppiette, in Umbria ci sono circa 27mila cacciatori, non si sono fatte attendere e c’è chi annuncia anche un controricorso. "Il futile ricorso al Tar delle solite associazioni animal-ambientaliste - scrivono Club cacciatori le Torri, Confavi Umbria, Umbria Caccia e Natura , Associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia a cui si aggiungono i ricercatori faunistici Mario Bartoccini e Moreno Raggetti - di fatto blocca l’apertura della caccia senza un valido e credibile motivo. Cominciamo col dire che la quasi totalità delle specie interessate al ricorso arriverà nel nostro Paese tra Ottobre e Novembre (per cui anche chi ha accettato il ricorso forse farebbe meglio a studiare). Aggiungiamo che il ciclo biologico delle specie cacciabili in Italia è tale da consentire l’apertura generale della caccia alla prima domenica di settembre a tutte le specie al fine di non concentrare la caccia su una specie per volta con risultati che anche un diversamente intelligente dovrebbe immaginare. Ricordiamo inoltre agli ambientalisti che chi difende la biodiversità è il cacciatore che cerca di intervenire sull’ ambiente affinché ci sia un armonioso rapporto tra specie predate e predatori. Questi signori, convinti che “la natura si governa da se” hanno fatto si che le nostre campagne siano popolate solo da volpi, corvidi, rapaci alati, cani e gatti inselvatichiti e da lupi".

Infine la voce di Simone Petturini (foto), presidente regionale Federcaccia: "La nostra associazione, che non è menzionata nel ricorso ma diventa parte offesa per il danno al calendario venatorio e quindi ai suoi associati, si avvale del supporto e della lunga esperienza in materia del suo livello nazionale, dando mandato al presidente Massimo Buconi di agire con controdeduzioni e controricorso. Cosi entro gli irrisori tempi stabiliti ci costituiamo e lasciamo aperta una possibilità di replica".

Silvia Angelici