Perugia, il pm: "Imporre il velo rientra in un quadro culturale". Cantone: "Non in Italia"

Suscita polemiche quanto scritto nella richiesta di archiviare l'accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie a carico di un uomo di origine nordafricana, entrambi di religione islamica. La presa di posizione del procuratore capo

Raffaele Cantone

Raffaele Cantone

Perugia, 21 novembre 2021 - «La condotta di costringerla a tenere il velo integrale rientra nel quadro culturale, pur non condivisibile in ottica occidentale, dei soggetti interessati»: sta suscitando da giorni polemiche questo passaggio scritto dal pm di Perugia Franco Bettini nella richiesta di archiviare l'accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie a carico di un uomo di origine nordafricana, entrambi di religione islamica.

Sulla vicenda interviene il procuratore del capoluogo umbro Raffaele Cantone, parlando con l'agenzia Ansa. «Imporre il velo non può essere giusto nel nostro Paese che ha proprie regole. Che non sono certamente quelle della tradizione islamica», ha detto all'Ansa l procuratore del capoluogo umbro Raffaele Cantone. «Mi riservo di approfondire e verificare quanto scritto nella richiesta d'archiviazione - ha spiegato ancora Cantone - che non conoscevo perché per questi atti non è previsto il visto né da parte mia né del procuratore aggiunto. In base a una prima analisi si può ipotizzare che quello sul velo possa anche non essere un passaggio giuridicamente rilevante per chiedere al gip (al quale spetterà la decisione) di archiviare le accuse, ma credo sia inopportuno in atti giudiziari inserire valutazioni sociologiche non di competenza di un pm al quale spetta solo stabilire se i comportamenti sono illeciti o meno». Nella richiesta del pm si sostiene tra l'altro che «il rapporto di coppia viene caratterizzato da forti influenze religiose-culturali alle quali la donna non sembra avere la forza o la volontà di sottrarsi».