Pensionata accoglie i bisognosi davanti casa

L’emergenza Covid non ferma l’amore per il prossimo: insegnante coordina un’associazione che assiste ben 120 famiglie

La signora Clara Giorgi e (in primo piano) la figlia

La signora Clara Giorgi e (in primo piano) la figlia

Terni, 9 maggio 2020 - La signora Clara Giorgi, insegnante ternana in pensione, accoglie le persone bisognose sul cancello della propria casa. Lo fa da quando l’emergenza sanitaria ha imposto la chiusura del Centro d’ascolto della parrocchia dell’Immacolata Concezione, nel quartiere Polymer. Clara rappresenta l’associazione "LaGioiadiVivere", che solo a Terni assiste 120 famiglie ma che opera anche all’estero ormai da undici anni. "Non potevamo fare diversamente in questo durissimo periodo di emergenza sanitaria – racconta la signora Clara – , perché è nel nostro spirito seguire chi ha bisogno, non solo sul versante economico. Ovviamente con l’emergenza covid le necessità sono aumentate, cosi abbiamo contattato i nostri assistiti e ci siamo messi a disposizione". Quale la maggiore difficoltà delle famiglie? "La perdita del lavoro e le difficoltà collegate, c’è chi lavorava in nero, chi è precario: badanti, giardinieri, lavapiatti. Noi abbiamo stanziato 6mila euro di buoni spesa, al Pianeta Conad, di cui 3mila già distribuiti. Ma copriamo anche bollette e cure mediche. Le nostre famiglie, per oltre la metà ternane, hanno quasi tutte bambini, alcuni purtroppo anche con problemi di salute". Come trovate i fondi? "Non abbiamo finanziamenti, solo il 5 per mille. L’emergenza Covid ha fatto saltare l’annuale cena sociale e i banchetti di raccolta fondi, cosi ci siamo autotassati. Tutto il consiglio direttivo si è autotassato". Come avvengono gli incontri sul cancello di casa? "Io sono a disposizione h24, sanno che sono qui. Di solito c’è un appuntamento preso per telefono, poi ci vediamo. Ma l’altro giorno una ragazza incinta mi ha chiamato alle 4 di notte. Abbiamo una bella rete di volontari, ci sono anche dei medici. I nostri assistiti non cercano denaro, non solo, hanno bisogno anche di un aiuto morale. Noi accogliamo tutti, gli offriamo un caffè, parliamo. Siamo in contatto con strutture sanitarie, servizi sociali, proprietari di casa. Mediamo, evitiamo sfratti dolorosi, troviamo cure, diamo una mano a chiunque senza l’intralcio della burocrazia". Clara riceve mediamente cinque persone al giorno: mascherine, guanti e quel calore che tanta gente non trova più altrove. Un’assistenza commovente che non si è fermata nemmeno nelle scorse settimane, in tempi di lockdown. "Abbiamo sempre ricevuto tutti – conclude Clara – alcuni li hanno anche fermati e loro hanno fatto l’autocertificazione: ‘Andiamo a prelevare beni di necessità all’associazione LaGioiadiVivere’". Stefano Cinaglia