"Parco della Trinità in vendita: il rischio è che finisca in mano privata"

Il futuro del Parco Colle della Trinità a Perugia è incerto, con la possibilità che venga venduto a privati nonostante le garanzie dell'assessore comunale. Italia Nostra e Associazione Colle della Trinità esprimono preoccupazioni riguardo alla destinazione urbanistica dell'area e alla potenziale speculazione.

E’ ancora dibattito sul futuro del Parco Colle della Trinità che, messo in vendita per sanare i debiti della dismessa Comunità Montana, potrebbe anche andare in mano a privati. L’assessore del Comune di Corciano Mangano garantisce che "il Parco sarà sempre un’area non edificabile come è già previsto nel nostro Piano Regolatore". Ma Italia Nostra e Assocazione Colle della Trinità hanno molti dubbi al riguardo "Il Piano Regolatore – spiegano – si può anche cambiare, come è già successo, per aumentare la superficie edificabile e non per estendere il verde e per migliorarne le condizioni. Questa dichiarazione dell’assessore non ci tranquillizza; infatti nel 2017 alcune associazioni ambientaliste chiesero al Comune di Corciano che per l’area Parco si definisse una diversa destinazione urbanistica (da VPU-Verde pubblico ad “area boscata” E3), per elevare il livello vincolistico ed evitare qualunque tipo di speculazione. La richiesta fu corredata da una dettagliata relazione tecnica. Però la prima Commissione Consiliare di Corciano riferisce (5/4/2018) che “l’area in oggetto possiederebbe le caratteristiche minime per essere catalogata come area boscata”, ma “che il cambio di destinazione della sommità del Colle della Trinità da zona VPU a zona E3, è una decisione di indirizzo politico”. Quindi nessuna variazione! Se ci fosse veramente interesse al mantenimento dell’area verde da destinare al godimento di tutta la popolazione, non ci sarebbe dovuta essere alcuna esitazione nell’apporre ulteriori vincoli tesi ad evitare la speculazione e la edificabilità di un’area di tale pregio naturalistico ambientale. Non si ritiene giusto che la gestione della Comunità Montana debba ora essere “pagata” dai cittadini a cui potrebbe essere negata la libera fruizione del Parco, dove sono stati spesi denari pubblici (560.000) per sistemare il percorso salute, le staccionate, i giochi dei bambini, il piazzale".