"Nuovi accertamenti sulla morte di Maria Elia"

Il giudice ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dai legali del papà della 17enne, deceduta in ospedale a 48 ore dal ricovero

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di Annalisa Angelici

"Si ritiene allo stato di non accogliere la richiesta di archiviazione alla luce del contrasto che sussiste fra i vari consulenti di parte in merito al mancato utilizzo della procedura Ecmo su Maria Elia". Il giudice Natalia Giubilei ha deciso di proseguire con l’indagine sul decesso della 17enne, avvenuto al Santa Maria della Misericordia il 27 marzo del 2022 a 48 ore dal ricovero. E’ stata accolta, quindi, la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza che assistono il papà della ragazza, Gennaro Elia. "Si ritiene, infatti – sottolinea ancora il gup nel provvedimento –, occorra un approfondimento istruttorio, preferibilmente con l’aiuto di specialisti delle malattie infettive e respiratorie, circa l’utilizzo di tale strumento (l’Ecmo, ndr) e la sua funzione, alla luce dei parametri che presentava la ragazza all’accesso, quando fu fatta la diagnosi, e successivamente, nonché delle linee guida". "Occorre altresì approfondire l’aspetto relativo alla mancata attivazione dello strumento, pur presente nella struttura ospedaliera, al fine di verificare, alla luce della situazione pandemica da Covid 10 ormai in fase di normalizzazione, se vi siano state carenze organizzative, o se la situazione era tale da impedirne oggettivamente l’utilizzo all’interno dell’ospedale di Perugia, necessitando invece il trasporto della paziente a Firenze, e se la richiesta all’altro ospedale sia stata fatta tempestivamente o meno". Il giudice Giubilei, disponendno una proroga delle indagini di sei mesi, invita il pubblico ministero "a effettuare un supplemento di consulenza e verifiche sull’organizzazione della struttura ospedaliera". Gli avvocati Cozza e Gentile esprimo soddisfazione per la decisione del gup: "Le circostanze relative al decesso della giovane Maria Elia dovranno essere pertanto chiarite. Il nostro assistito, Gennaro Elia, senza accusare alcuno, da subito ha semplicemente chiesto di conoscere quanto accaduto alla figlia Maria. Queste nuove indagini consentiranno di fare chiarezza sulla prematura morte della ragazza e su eventuali responsabilità di chi la ebbe in cura".

Una morte che, secondo i consulenti del papà e dei legali, poteva essere evitata: "Nonostante i parametri alle ore 1.30 del 26 marzo compendiassero una “condizione clinica mandataria di terapia Ecmo“ – si legge nella relazione del medico legale, Andrea Fornari, e del patologo, Carmine Gallo –, i sanitari ritardarono colposamente il trattamento, che di fatto non venne mai eseguito".

"Sì, sono soddisfatto, ma nel pianto – è il commento di papà Gennaro alle nuove indagini –. Si fa ancora più forte la certezza che qualcosa che non doveva accadere, inceve, è successo. Non punto il dito contro nessuno, ma chiedo che se ci sono responsabilità nella morte di mia figlia vengano accertate e,semmai, chi ha sbagliato paghi. La verità, ora, è l’unico regalo che posso fare a Maria".