
Commissione di studio varata dal Comune ma aperta alle associazioni di categoria per delineare il futuro del centro cittadino
A decidere il futuro del centro storico sarà un’apposita commissione di studio nominata dal Comune. Nella prossima seduta del consiglio comunale, fissata domani, al punto tre dell’ordine del giorno è prevista la votazione per "l’istituzione commissione di studio per temi di interesse relativi al centro storico." Sarà quindi a tutti gli effetti un organo ufficiale che dovrà individuare le priorità e le principali azioni per rilanciare il centro storico della città. L’istituzione della commissione arriva dopo la protesta dei commercianti che, anche attraverso un sit in, in consiglio comunale hanno manifestato contro lo spostamento dei varchi della Ztl, programmato ormai da diverso tempo dall’amministrazione comunale. Come spiegato più volte non si tratta di un ampliamento della zona a traffico limitato, ma solo dell’installazione di nuovi varchi elettronici di ultima generazione in quelli che sono gli effettivi confini della zona interdetta al transito delle auto sprovviste di apposito permesso. Dal teatro nuovo "Gian Carlo Menotti" il varco verrebbe spostato in piazza San Domenico, mentre quello posizionato in viale Matteotti in prossimità dell’ufficio postale sarebbe trasferito alla rotatoria tra viale Matteotti e viale Martiri della resistenza. Un’operazione che, a quanto pare almeno per il momento, sarebbe in standby proprio in attesa di capire quali saranno le indicazioni della commissione. Ma chi farà parte di questo organo di indirizzo? Oltre ai rappresentati dell’ente ci saranno sicuramente quelli delle associazioni di categoria, ma il processo di partecipazione coinvolgerà anche gli stessi residenti del centro storico che per l’annoso problema del parcheggio sono favorevoli allo spostamento dei varchi. Uno dei problemi principali del centro storico però rimane quello delle attività commerciali. Lungo corso Mazzini, una delle principali vie dello shopping, i locali sfitti con il cartello “affittasi“ o “vendesi“ sono quasi più di quelli ancora aperti. Mancano i servizi ed i residenti al centro sono sempre di meno a discapito dei bad and breakfast e degli affittacamere spesso anche non in regola. Secondo i rappresentanti delle associazioni di categoria servono incentivi per chi decide di tornare a vivere nella parte antica della città o chi avvia una attività commerciale con, ad esempio, lo sgravio di imposte comunali. Solo così si potrà pensare di attivare il progetto “Spoleto città senz’auto“.
D.M.