"Quell'opera di Modigliani è falsa". Polemica sulla mostra a Spoleto

Replica degli organizzatori: ‘Accuse infondate, solo chiacchiere

Carlo Pepi

Carlo Pepi

Spoleto, 2 luglio 2018 -  «Ho visto oggi pubblicato il disegno attribuito ad Amedeo Modigliani che dovrebbe rappresentare la sua donna Jeanne Hebuterne e che dovrebbe comparire in una mostra a Spoleto; ritengo che tale disegno non sia stato eseguito dalla mano di Modigliani ma da quella di un falsario ed inoltre che non sia il ritratto della sua donna, Jeanne». Lo afferma Carlo Pepi, massimo esperto dell'opera di Amedeo Modigliani (1884-1920), celebre per aver smascherato la celebre burla del 1984, con le finte sculture gettate nei fossi di Livorno e ritenute autentiche da molti critici, e per dare da decenni 'la caccià ai falsi Modì come è successo anche nel 2017 coi numerosi falsi scoperti in una mostra a Palazzo Ducale di Genova proprio grazie alla sua denuncia pubblica. Stavolta Pepi dà l'allarme su un ritratto relativo alla pittrice francese Jeanne Hebuterne (1898-1920), suicida il giorno dopo la morte di Modì. È un disegno a matita su carta di cui è stata annunciata l'esposizione in una mostra a Spoleto (Perugia).

Carlo Pepi è certo che il ritratto di Jeanne Hebuterne, annunciato per una mostra a Spoleto, non sia autentico per una serie di motivi. «Ci sono - spiega Pepi - una grafia, un'atmosfera, un modo in cui viene composto che corrispondono alle false opere di Modigliani circolanti fin dagli anni '80, quando si moltiplicarono incredibilmente i falsi. In particolare emersero infiniti disegni, un fenomeno poi durato negli anni successivi. E molti ovviamente non risultavano autentici». Pepi aggiunge: «già all'epoca mi accorsi di chi poteva aver falsificato e forse anche questa volta credo di poter individuare il falsario».

La replica da parte degli organizzatori della mostra non si fa attendere. «Ce l’aspettavamo, conosciamo il signor Carlo Pepi» sottolinea Alberto D’Atanasio, curatore della mostra e direttore di Casa Modigliani. «La Femme Fatale – spiega – è in un catalogo ragionato e già noto. Non solo, questo disegno è stato messo a confronto con disegni conservati al Louvre: il risultato è che la carta, la matita e il segno corrispondono perfettamente e in maniera incontrovertibile a quelli di Amedeo Modigliani».