
Il dottor Luciano Carli
La richiesta è di tutto il consiglio comunale ed è rivolta alla presidente della Regione Stefania Proietti perché intraprenda ogni azione verso la dirigenza Usl per scongiurare l’ipotesi del trasferimento del dottor Luciano Carli, "al fine di garantire ai cittadini la migliore qualità dei servizi sanitari". Sull’ipotesi di trasferimento del dottor Carli (responsabile Chirurgia Senologica) si è dunque espresso all’unanimità il Consiglio comunale: "Occorre mantenere e valorizzare le risorse professionali esistenti".
L’obiettivo è di evitare il trasferimento dello stimato medico perché "contrasta con gli indirizzi sanitari della Breast-Unit, anche a fronte degli oltre 200-250 interventi annui di chirurgia mammaria effettuati dal dottor Carli la cui partenza (verso una struttura milanese) sarebbe una grave perdita per l’intera regione". Sulla vicenda (resa pubblica in questi giorni dalle donne del gruppo “Ama Farfalle“ dell’associazione Altotevere Contro il Cancro), nella fase delle comunicazioni in Consiglio si è attivato un dibattito che ha visto alternarsi tutti i capigruppo e il sindaco Luca Secondi che ha invitato la massima assise, visto l’unanime pronunciamento, a ricercare una sintesi attraverso un documento, poi sfociato in un ordine del giorno (primo firmatario il consigliere Valerio Mancini della Lega).
Il gruppo delle Farfalle, l’Aacc e gli esponenti politici hanno via via ribadito, con diverse prese di posizione, l’importanza di preservare sul territorio "una figura di professionalità indiscussa, dalla forte capacità organizzativa e sensibilità umana". Non meno importante l’aspetto sanitario: "Il modello organizzativo della Breast-Unit della Usl centralizza tutta la chirurgia, sia oncologica che ricostruttiva, nel presidio ospedaliero di Città di Castello, dove sono gestiti i casi in maniera integrata e multidisciplinare", si precisa ancora nel dispositivo approvato.