Migliora la sicurezza percepita. Ma un umbro su quattro sente di vivere in un quartiere ’a rischio’

I dati del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile stilato dall’Istat. Cresce la percentuale di coloro che sono tranquilli quando camminano al buio da soli nella zona in cui risiedono.

Migliora la sicurezza percepita. Ma un umbro su quattro sente di vivere in un quartiere ’a rischio’

Migliora la sicurezza percepita. Ma un umbro su quattro sente di vivere in un quartiere ’a rischio’

Quasi un umbro su quattro (che ha più di 14 anni) percepisce di vivere in un quartiere a rischio criminalità: vuol dire che sono ben 175mila quelli che hanno questa sensazione. Ma due su tre (circa 116mila) si sentono al sicuro anche se girano di notte, al buio. La seconda puntata del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes) presentato da Istat e che fornisce come ogni anno un’analisi delle diverse dimensioni del benessere nel Paese, si focalizza sulla sicurezza percepita.

La raccolta di dati in verità è stata fatta anche sui reati (più volte riportati da queste colonne) che sono in generale miglioramento. Ma è importante anche conoscere anche qual è la sicurezza percepita dai cittadini dell’Umbria. E la quota di coloro che si dichiarano molto o abbastanza sicuri quando camminano al buio da soli nella zona in cui vivono, ad esempio, è in crescita: sale infatti al 66,7% rispetto al 63% dell’anno scorso, mentre era il 63,5% nel 2021 e addirittura al 53 per cento dieci anni prima (2012). Questo è dunque un aspetto che con gli anni ha registrato un miglioramento significativo, non scordando che una buona fetta di umbri vive nei piccoli borghi dove il problema sicurezza per fortuna è secondario. Diversi gli altri aspetti legati alla percezione: lo scorso anno era aumentata di ben 7 punti la percentuale di famiglie umbre che affermavano che la zona in cui vivono è "molto o abbastanza a rischio di criminalità", che si era attestata al 25,1 mentre era il 18,4 nel 2021 e al 32,9 nel 2012. Ora quella percentuale è al 23,1 (circa 175mila persone come detto) e resta purtroppo uno delle più elevate in Italia (media 23,3). In diminuzione invece al 4,2 per cento la quota di popolazione umbra che dichiara di aver visto nella zona in cui abita, persone che si drogano o spacciano, prostitute in cerca di clienti o atti di vandalismo contro il bene pubblico: il calo è dello 0,7 per cento rispetto al 2022, quando era del 4,9 mentre questa percentuale era di oltre dieci punti nel 2012: anche qui le cose sembra siano migliorate (parliamo sempre di percezione).

Il rapporto Bes rivela come sempre come permangano differenze significative nel livello di sicurezza percepito dalla popolazione rispetto alla dimensione del comune di residenza: nei comuni fino a 2 mila abitanti, la quota di persone di 14 anni e più che si dichiarano molto o abbastanza sicure quando camminano al buio da sole nella zona in cui vivono è quasi 24 punti percentuali più alta rispetto a quella osservata nei comuni centro delle aree di grande urbanizzazione (74,0% contro 50,4%). Anche nei comuni fino a 10 mila abitanti la distanza rimane molto alta (quasi 19 punti). Lo stesso si nota per gli indicatori relativi alla percezione del rischio di criminalità e al degrado sociale e ambientale. Il primo passa dal 6,4% nei comuni fino a 2mila abitanti al 12,9% nei comuni da 2mila a 10mila abitanti fino ad arrivare al 42,5% nei comuni centro delle aree metropolitane; il secondo va dall’1,3% nei comuni piccoli al 15,0% nelle aree metropolitane.