
Botte e lancio di oggetti tra gruppi di perugini durante la partita con il Pineto. Tutti hanno ottenuto il patteggiamento. La gara venne sospea per le violenze.
Cinque condanne a sei mesi di reclusione, una a sei mesi e due giorni. E ancora, 500 euro di multa per un imputato, a 400 per altri sette. Mentre, in tre hanno chiesto la messa alla prova. Mentre, per tre imputati il processo per direttissima prosegue. Con 14 patteggiamenti, la vicenda giudiziaria per lite scoppiata nella Curva Nord del Perugia tra gruppi di tifosi biancorossi, ha avuto un primo epilogo. L’episodio si era verificato il 23 marzo 2024 durante la partita casalinga del Grifo contro il Pineto. Botte, fumogeni e lancio di oggetti sugli spalti dell Curva, tanto che l’arbitro sospese per alcuni minuti la partita. Diciassette tifosi vennero indagati per rissa. I presunti responsabili vennero individuati attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza all’interno dello stadio, che insieme alle riprese effettuate dalla Polizia scientifica documentarono quanto avvenuto. Secondo il report, in quell’occasione, alcuni utilizzarono le aste delle bandiere come armi, altri lanciarono seggiolini contro i rivali, sferrarono pugni o tirarono fumogeni accesi dalla parte opposta "in modo da creare un concreto pericolo per le persone". Come aggravante, il pm Mario Formisano ha contestato di "aver commesso il fatto in occasione e a causa di una manifestazione sportiva". Pochi giorni dopo erano stati emessi 18 daspo a carico di altrettanti tifosi, ai quali si erano sommati i cinque nei confronti di steward in servizio quel pomeriggio allo stadio, colpevoli di aver permesso l’ingresso in curva ad ultrà sprovvisti di biglietto. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Michele Nannarone, Stefano Tentori Montalto, Luca Gentili Daniele Federici, Silvia Serangeli, Sciurpa, Liscio e Andrea Pierozzi.