MICHELE NUCCI
Cronaca

Margherita Scoccia tira dritto: "Cambiare sarebbe un errore. Sul ’Curi’ non temo pressioni"

"Azzerare tutto quello che è stato fatto in dieci anni significherebbe fermare un motore a pieni giri. Bloccare il metrobus vuol dire mettere a rischio i conti del Comune" .

Margherita Scoccia tira dritto: "Cambiare sarebbe un errore. Sul ’Curi’ non temo pressioni"

Margherita Scoccia tira dritto: "Cambiare sarebbe un errore. Sul ’Curi’ non temo pressioni"

Margherita Scoccia, come sta andando la sua campagna elettorale?

"E’ un percorso emozionante che mi arricchisce giorno dopo giorno, più totalizzante rispetto al ruolo di assessore all’urbanistica. Mi piace incontrare e conoscere tanta gente, tante realtà diverse".

Qual è la cosa più frequente che le chiedono i cittadini durante gli incontri?

"Di mantenere il contatto diretto con la politica come è stato fatto in questi anni. Fino al 2014 questo rapporto con l’amministrazione semplicemente non c’era, non esisteva. Spesso chiedo alla gente: prima lo avevate il cellulare del sindaco? E vi rispondeva se lo chiamavate? Questo continuo confronto ha fatto la differenza. Poi ci chiedono di risolvere i problemi, cosa abbiamo fatto e cosa faremo ancora…".

Immagino le chiedano anche di strade, marciapiedi, erbacce...

"Ogni quartiere, ogni paese ha le sue peculiarità, le sue esigenze. Perugia è fatta di tante realtà e sono tutte importanti. Sta per atterrare sulla città mezzo miliardo di investimenti, qualcosa di mai visto prima, non sono fondi piovuti dal cielo ma progetti sui quali abbiamo lavorato duramente, che interesseranno tutta la città".

Certo, ha promesso dieci milioni all’anno per 10 anni per le strade. Una cifra enorme, fin qui mai vista. Dove troverete le risorse per mantenere un impegno del genere?

"Questo è un altro discorso ancora. Partiamo dal fatto che prima di noi non si faceva manutenzione da anni. La spesa corrente negli ultimi 3 anni è stata compressa dall’aumento dell’inflazione: nel 2021 al Comune è arrivata una bolletta da 4 milioni. Per fortuna andranno ad azzerarsi gli interessi passivi su alcuni mutui (1,5 milioni all’anno), altri milioni saranno disponibili grazie alla scadenza di altri interessi che finiremo di pagare come sui ‘bond’ (circa due milioni e mezzo) o i Boc. Più gli stanziamenti. Abbiamo evitato il fallimento risanando un buco di bilancio ereditato da 35 milioni. Questo per dire che saremo assolutamente in grado di mantenere questo impegno: non è uno spot elettorale".

Che effetto le fa all’improvviso trovarsi tutti i candidati contro il Metrobus?

"Mi meraviglia. E non poco. Primo: questo progetto migliora il trasporto pubblico e il funzionamento del minimetrò che sconta carenze importanti come quella del collegamento con l’ospedale. Secondo: è stato finanziato con i fondi del Pnrr che ha promosso 11 progetti su 170 tra cui il nostro. C’è dunque una valutazione precisa ‘esterna’ dell’Ue, non è semplicemente un’iniziativa di parte. È un progetto sostenibile e di qualità e se è stato finanziato con 110milioni un motivo ci sarà, accidenti! Questo sistema di trasporto all’estero c’è già e funziona bene, le 22 fermate di Perugia collegheranno Fontivegge fino a Castel del Piano. Mi fa impressione questo schieramento contro, anche perché una bella fetta di opposizione in Consiglio comunale si è astenuto, quindi non ha votato contro. Dopo due anni arrivano i Cinquestelle e minacciano di interrompere tutto. E non solo il M5S…. Il Comune, come accade in casi del genere, sta anticipando i fondi per la realizzazione del Metrobus: bloccare tutto significherebbe esporre l’ente a rischio di disavanzo, un’opposizione responsabile dovrebbe saperlo. Un conto è migliorare il progetto (e si può fare come accaduto in via Chiusi), un altro cestinarlo. Non scherziamo, via".

Ha dato un’occhiata al progetto del Nuovo Curi?

"A 15 giorni da fine campagna elettorale non mi sembra sia un tema da poter affrontare".

Non le sembra fuori scala un investimento da 75 milioni?

"In questi anni abbiamo preso decisioni importanti, con adeguata calma, riflessioni e ponderatezza. Sul Curi dobbiamo avere ‘polso’, tifo per il Perugia e lo considero la cattedrale laica della città. L’obiettivo è adeguare l’impianto. Ma il tema, ripeto, andrà affrontato dopo le elezioni".

Vorrei una sua valutazione però sulla candidatura nella sua coalizione di un socio della "Arena Curi srl".

"Bisogna scindere le due realtà, quella politica e quella amministrativa. E io su questo sono completamente autonoma".

Quanto le ha pesato a inizio campagna elettorale l’ombra di Romizi? Non pensa che ha un po’ oscurato la sua corsa a Palazzo dei Priori?

"Con Andrea Romizi abbiamo lavorato gomito a gomito in questi anni, la collaborazione è stata quotidiana e leale. Credo fosse normale raccontasse quanto è stato fatto in dieci anni, un lavoro che ha cambiato la città in meglio. Di Andrea voglio conservare la capacità di saper parlare a tutti, l’eccezionale qualità di sapere essere il sindaco di tutti. Se c’è una cosa che mi riconosco, in questi cinque anni da assessore, è quella di aver sempre parlato con tutti, da destra a sinistra. È quello che dovrebbe fare un buon sindaco. Ad Andrea voglio bene, ma voglio dire con chiarezza che Andrea è Andrea, Margherita è Margherita. Ho delle mie sensibilità, delle mie priorità e una mia idea di città".

Capitolo Ztl: non trova ci sia un po’ di manica larga su accessi e sosta selvaggia? C’è spazio per rivedere qualcosa?

"La mobilità in un centro storico così piccolo è complessa, ma certo ci sono degli aspetti da affinare. La decisione di lasciare piazza Italia ‘libera’ funziona, così come la scelta delle mini-Ztl verso i residenti. C’è però un vizio di fondo: quello che le aree di sosta sono state ‘vendute’ dal Centrosinistra ad una multinazionale spagnola con una convenzione che scade nel 2047. Nessuno discute l’attività di Saba, ci mancherebbe, ma è chiaro che ogni mossa per modificare anche piccole cose va sempre concordata, con iter complessi. È una condizione che limita molto l’azione dell’amministrazione comunale. Per conto nostro nel Pums ci sono comunque azioni concrete che daranno presto i loro frutti come i parcheggi di vicinato o le navette elettriche ad alte frequenza nel centro storico".

Mi dà un aggettivo per ogni suo avversario?

"Preferirei di no...".

Mi dica allora cosa non le piace di Vittoria Ferdinandi?

"Non parlo degli altri, il rispetto passa anche da questo. A Ferdinandi ho fatto domande sul Nodo, questo sì, perché non ho ancora capito come la pensa. Noi abbiamo idee molto chiare e i cittadini lo sanno".

E infine: perché i perugini dovrebbero votarla?

"Ricominciare da zero sarebbe un errore. Azzerare tutto quello che è stato fatto in dieci anni sarebbe come fermare un motore che va a pieni giri, un’occasione sprecata per lo sviluppo della città. Abbiamo lavorato con coscienza, ascoltato le esigenze di tutti, abbiamo parlato con tutti. Ci sono progetti fondamentali da portare a termine, azioni coordinate che fermare adesso sarebbe un grande errore".