Malattie professionali in crescita E il 97% delle imprese è irregolare

Rapporto Inail: crescono gli infortuni nei primi dieci mesi del 2022, ma meno che rispetto alla media nazionale

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Il 2022, caratterizzato dalla ripresa totale delle attività a seguito dei blocchi produttivi verificatesi in occasione del periodo pandemico, ha portato con sé una "forte recrudescenza" degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Umbria. Ma in più emerge che il 97% delle imprese controllate nella nostra regione (157 su 162 nel 2021) presenta delle irregolarità nel rapporto con Inail.

E’ questo il quadro che emerge dall’analisi del Rapporto annuale 2021 Inail Umbria, e dai dati dei primi dieci mesi del 2022, con un focus sull’andamento del fenomeno infortunistico che è stato fatto ieri mattina durante una conferenza stampa congiunta di Inail Umbria e Regione. A livello di infortuni sul lavoro denunciati all’Istituto, raffrontando i primi dieci mesi del 2022 con quelli del 2021, si nota un trend regionale in risalita (+23,3%), anche se meno della media italiana (+ 32,9%). I casi denunciati in Umbria nel 2022 sono stati 8.950 contro 7.257 del 2021, quando c’erano però ancora delle restrizioni causa Covisd.

Invece nel corso dell’ultimo triennio (2019-2021) questi avevano subito una contrazione pari al 14,5% (dai 10.614 casi a 9.083). Tra i settori maggiormente colpiti troviamo le costruzioni, il trasporto e magazzinaggio, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, la sanità e i servizi sociali. Per i casi mortali c’è invece una contrazione del fenomeno allineata con i livelli nazionali. Sono 19 quelli denunciati nel 2022 contro i 21 del 2021. Gli infortuni mortali denunciati nel corso del precedente triennio avevano visto un preoccupante incremento del dato (+42,1%), nettamente superiore rispetto a quello registrato su scala nazionale (+11,2%). I settori più colpiti sono la fabbricazione dei prodotti in metallo, l’industria alimentare e il commercio ingrossodettaglio oltre che le costruzioni, il trasporto e magazzinaggio.

Quello che desta invece maggiore preoccupazione - è stato evidenziato durante la presentazione - è l’aumento delle malattie professionali che fa registrare un +29,5% su scala regionale contro un +10,2% nazionale. Le tecnopatie denunciate in Umbria sono 2.463 contro le 1.902 del 2021. Già nell’ultimo triennio consolidato (2019-2021) si era evidenziato un leggero aumento (+0,5%) con ben 60 decessi collegati a queste. Tra le malattie professionali maggiormente denunciate ci sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (quasi il 66%), quelle del sistema nervoso, quelle dell’orecchio e i tumori. Il direttore regionale Salute e Welfare, Massimo D’Angelo, e il direttore regionale Inail Umbria, Alessandra Ligi, hanno poi anche presentato le sinergie regionali tra le due Istituzioni nel campo della prevenzione.