REDAZIONE UMBRIA

"Mai evaso, sequestro ingiusto e ingiustificato"

La dura replica del patron: "In due anni d’indagini nessuno di noi è stato sentito"

"Nè io, né Unicusano abbiamo mai evaso il fisco. Pur non fidandomi della Guardia di Finanza e tantomeno della giustizia italiana, sono felice di non essere stato arrestato e di essere momentaneamente libero". Così Stefano Bandecchi (nella foto), patron di Unicusano, sul sequestro di venti milioni di euro per evasione fiscale. "Spero che prima o poi – continua Bandecchi – io, uno dei miei dirigenti, avvocati e commercialisti saremo ascoltati visto che in due anni non ci hanno mai permesso di parlare. Il sequestro che è stato fatto all’Università Niccolò Cusano è assolutamente ingiusto e ingiustificato: questo non lo dico io ma le leggi italiane. Unicusano ha sempre operato nel pieno rispetto della legge". "Sono sereno - aggiunge ancora il patron dell’Università telematica - perché so che nei nostri conti correnti saranno trovati i venti milioni che vengono cercati; sono solo dispiaciuto di come siano stati presi i soldi, perché tutte le azienda a me collegate hanno ora i conti bloccati e sono rese momentaneamente inoperative. La Guardia di Finanza mi dice che ci vorranno almeno dieci giorni per poter tornare alla normalità, quando se mi fosse stato chiesto avrei potuto fare un bonifico in trenta secondi. In questo momento sto scrivendo alla presidente del Consiglio e ai ministri della Giustizia e dell’Università per domandare come dovrei comportarmi da domani". Il presidente Bandecchi è indagato insieme a Stefano Ranucci, già ai vertici di Unicusano e della Ternana Calcio, e all’attuale amministratore delegato dell’Ateneo. "I miei avvocati - conclude Bandecchi – stanno lavorando per far valere le nostre ragioni davanti al gip. Dobbiano capire come lavorare da domani, visto che non sappiamo come poter utilizzare i nostri soldi. Speriamo che prendano i soldi il prima possibile, per poi ridarci normale operatività. Io sono molto sereno, so in cuore mio di avere ragione. Lo ripeto: in due anni nessuni di noi è stato ascoltato".

Ste.Cin.