L’odierna seduta del consiglio comunale è stata preceduta dalla la concessione della cittadinanza onoraria alle sorelle Tatiana ed Andra Bucci, 85 e 83 anni. L’una vive a Bruxelles, l’altra tra l’Europa e gli Stati Uniti. Da vent’anni girano per raccontare la loro storia di internate nel campo di concentramento di Auschwitz. Stesso riconoscimento, ma alla memoria, per il cugino Sergio De Simone morto ad Auschwitz quando aveva appena sette anni, vittima delle atroci sperimentazioni del dr. Mengele. Negli anni sono stati molteplici gli incontri tenute dalle sorelle nella nostra città; da qui la proposta fatta al Comune dall’Associazione Famiglia dei Quaranta Martiri – in aula la presidente Laura Tomarelli - ed accolta all’unanimità dal massimo consesso cittadino. Nella sua introduzioneil sindaco Filippo Stirati ha riepilogato la vicenda delle sorelle e del loro cugino.
"I loro racconti sono strazianti – ha sottolineato Stirati - appartenenti ad una realtà e ad un tempo che, per quanto dolorosi e pieni di atrocità, non devono essere dimenticati". "Quella sera del 28 marzo del 1944 – ricordano le sorelle Bucci - non la dimenticheremo mai. Eravamo già a letto, mamma Mira venne in camera, ci svegliò e ci vestì in fretta. Quando entrammo in soggiorno c’erano molte persone, una di loro con un cappotto di pelle lungo. Nonna Rosa, inginocchiata, lo implorava di lasciare a casa almeno noi bambini". "Abbiamo ritenuto di accogliere la proposta dell’Associazione Famiglie 40 Martiri – ha proseguito Stirati - memori di quanto le sorelle hanno fatto per e nella città, messaggere della memoria, portatrice di valori di pace e tolleranza".
Non ha nascosto l’orgoglio per il riconoscimento a Sergio De Simone “l’unico conferitogli”. Nelle motivazioni si sottolinea il ruolo di “testimonianza attiva” di Andra e Tatiana “portatrici di valori quali pace e tolleranza”. "Ringraziamo tutti per un riconoscimento davvero prestigioso – hanno detto le due sorelle – contente soprattutto per quello alla memoria di Sergio. E’ la quarta volta che veniamo a Gubbio, non sarà l’ultima". Commosso il fratello di Sergio De Simone, Mario. "La memoria – ha chiosato - è foriera di pace".