Le stazioni diventate ruderi o ’riciclate’ E in mezzo alle rotaie crescono gli alberi

Le stazioni diventate ruderi o ’riciclate’  E in mezzo alle rotaie crescono gli alberi

Le stazioni diventate ruderi o ’riciclate’ E in mezzo alle rotaie crescono gli alberi

I settanta milioni per la ex Fcu, se verranno spesi tutti e bene, sono una grande occasione. Quasi certamente l’ultima. Quel treno è fermo da sei anni, visto che dal 2017 nessuna locomotiva, nemmeno le sbuffanti vaporiere a gasolio, passa più sui binari tra Ponte San Giovanni e Terni. E gli effetti si vedono tutti: basta affacciarsi lungo un tratto qualsiasi della vecchia ferrovia per trovarsi davanti all’abbandono totale. Erbacce alte due metri tra i binari, dove crescono indisturbati persino alberi, segnali diventati ruggine allo stato puro, stazioni in rovina oppure trasformate in qualcosa di altro. A San Martino in Campo, per esempio, quello che era lo scalo ferroviario è diventato sede della direzione didattica del nono circolo di Perugia. La vecchia ferrovia è ormai trasfigurata: un ricordo del passato, una memoria offuscata, una fotografia ingiallita come quelle delle antiche miniere dismesse. Al posto dei treni tra il Ponte e Terni viaggia da anni un bus sostitutivo che passa ogni tanto. Un servizio utile, per carità, ma che dà sempre l’impressione di essere un rimedio raccogliticcio, visto che in molte fermate non c’è nemmeno uno straccio di indicazione sugli orari.

Intanto la vecchia ferrovia è ancora lì che aspetta. E forse potrebbe tornare, se non a splendere che sarebbe troppo, almeno a funzionare. Le speranze ora ricadono tutte sui settanta milioni di euro del Pnrr. Un’opportunità unica, da cogliere e sfruttare al massimo, perché altre non ce ne saranno. L’intervento per far ripartire i treni non sarà breve né semplice, viste anche le condizioni delle rotaie diventate un bosco incolto. Le traversine, ormai, sono invisibili, coperte dalla vegetazione spontanea che in questi anni ha ripreso possesso del territorio. Nei 70 milioni, non a caso, rientra anche la sostituzione in blocco delle rotaie. Nessuna indicazione certa, al momento, sui tempi della potenziale riapertura della ferrovia ai passeggeri, in particolare tra Ponte San Giovanni e Terni. Per ora sferragliano solo i ’trenini’ da Sant’Anna alla stessa Ponte San Giovanni e viceversa, riattivati nel settembre scorso. Per il resto si vedrà.

R. Bor.