L’Accademia di Belle Arti ’Vannucci’ è statale

Dal primo gennaio 2023 la svolta epocale grazie al decreto firmato dal ministro. Ecco cosa cambierà per la storica istituzione

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E’ un passaggio epocale, un traguardo vagheggiato e inseguito per anni che adesso è una magnifica realtà. E’ ufficiale: dal primo gennaio 2023 l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci“ sarà statale. Lo sancisce il decreto 11852022, firmato a ottobre dall’allora ministro dell’Università e Ricerca Messa e registrato dalla Corte dei Conti.

L’atto segna la svolta definitiva per lo storico Istituto d’alta formazione artistica perugino, uno dei più antichi d’Italia, con origini che risalgono al 1573. Una passaggio decisivo per la statizzazione era stato l’accordo di programma del primo aprile 2017 e ora finalmente il procedimento si conclude, dopo un iter molto complesso portato avanti con il Ministero dal presidente dell’Accademia, Mario Rampini, insieme al direttore amministrativo, Domenico Ferrera, col sostegno del Cda e del personale.

La profonda crisi che colpì l’Accademia all’inizio degli anni Duemila è ormai definitivamente in archivio. Il risultato arriva dopo una serie di trasformazioni e sviluppi dell’istituzione che ora vede riconosciuto il valore storico culturale, meritevole di definizione pubblica.

Già, ma adesso cosa succederà? A livello pratica, nella sostanza, non cambia l’attività dell’Accademia, già equiparata e riconosciuta dal Ministero a quella universitaria con il rilascio di diplomi di primo e secondo livello. I corsi di studio, i progetti, le attività istituzionali e internazionali, compreso il progetto Erasmus, proseguiranno come di consueto. Così come continueranno le collaborazioni con le aziende artigiane del territorio, i professionisti, gli enti e le organizzazioni.

"La vera trasformazione – commenta il presidente Rampini – avverrà dal punto di vista della natura giuridica, diventando ente statale a tutti gli effetti". Da questo momento si susseguiranno due step. "La fase uno – prosegue – sarà il passaggio del personale a carico dello Stato. Poi al termine delle operazioni di inquadramento, ci sarà la fase due con l’iter per la costituzione degli organi previsti dal nuovo Statuto".

Di certo si apre un nuovo capitolo. "Il riconoscimento dell’Accademia come Istituzione dello Stato – sottolinea la neo direttrice Tiziana D’Acchille – rappresenta un fondamentale passo avanti dal quale potranno partire nuove iniziative e collaborazioni, nazionali e internazionali: senza dubbio saranno facilitate dalla nuova natura giuridica, che è garanzia di maggiore solidità e stabilità nei confronti degli interlocutori esterni. Questo riconoscimento è fondamentale anche per tutto il personale, docente e amministrativo, che raggiunge finalmente una posizione stabile con l’inquadramento nei ruoli dello Stato".

Sofia Coletti