REDAZIONE UMBRIA

La ricerca di Binazzi: così i templi romani diventarono chiese

Si sfoglia il gran libro della storia e balzano fuori capitoli dimenticati, episodi da far risaltare, mutamenti che diventano termometro di un periodo. La curiosità intellettuale è la molla di ogni ricerca ben dosata e Gianfranco Binazzi, già apprezzato docente alla Facoltà di Lettere a Perugia lo dimostra nel suo recente saggio inserito nella collana dell’Accademia Properziana del Subasio guidata da Giorgio Bonamente. Autore di numerosi interventi volti alla razionale riscoperta del tempo passato, Binazzi spiega come sia avvenuta la trasformazione dei templi romani in chiese, dall’Altomedioevo al Rinascimento. Inizialmente da distruggere senza pentimenti gli edifici per cancellare tutto. in seguito solo da modificare nella destinazione: una sorta di balletto che dopo parecchi divieti trova nell’imperatore Giuliano un ritorno all’antico, il sogno di ritrovare gli antichi dei. Ma la fine è nota. L’Umbria è costellata di questi esempi, muta la religiosità che si esprime in una ghirlanda di costruzioni che punteggiano il territorio. E’ una materia, questa, che necessitava di uno studio mirato. Già, perché Binazzi esamina con ricchezza di particolari il Tempio della Minerva di Assisi (probabilmente dedicato ad Ercole e poi trasformato dai Longobardi e dedicato a S.Donato), il Tempio di S.Ansano di Spoleto con la nuova destinazione mistica in età carolingia), il tempio di Villa San Silvestro vicino Cascia nel ‘200. Trova spazio anche l’analisi del Tempio romano di Bevagna. Foto, piante, cartine a corredo.