
Domenica alle 10 la sfilata fino a Piazza Grande, dove si svolgerà l’alzata. Poi l’ascesa verso il Monte. "Portiamo avanti la grande storia di Gubbio".
Mentre negli occhi degli eugubini ci sono ancora le splendide immagini di una settimana piena di eventi folkloristici e sportivi, la città trattiene il fiato ancora per qualche giorno e si prepara a rivivere le emozioni ceraiole con la Festa dei Ceri Mezzani di domenica 25. Un appuntamento vissuto comunque con partecipazione, attesa e devozione soprattutto dai più giovani, autentici protagonisti di una tradizione che si conferma di spalla in spalla e che in questo modo riesce a tramandarsi con maggiore efficacia da una generazione all’altra.
Questi i protagonisti della Festa di domenica, che nei mesi scorsi hanno partecipato ad appuntamenti chiave che li hanno accompagnati nel corso della snervante attesa: il capodieci di Sant’Ubaldo è Pietro Ragnacci della manicchia di Padule, e sarà seguito dal suo capocetta Riccardo Lilli. Per San Giorgio il capodieci è invece Martino Mosca della manicchia di San Pietro insieme al suo capocetta Corrado Martini, mentre per Sant’Antonio la guida dei giovani ceraioli è Francesco Sannipoli della manicchia di Madonna del Ponte con il suo capocetta Michele Menichetti. Il Primo Capitano è Diego Biccheri, il Secondo Capitano Giovanni Angeloni, l’Alfiere è Nicola Paciotti e il Trombettiere Alessandro Mercorella.
Lo svolgimento della giornata ricalcherà quello già vissuto il 15 maggio, ma con gli orari leggermente spostati: i tamburini passeranno per la sveglia di capitani e capodieci a partire dalle ore 6:30, l’appuntamento al cimitero per salutare i ceraioli defunti è fissato per le 7:30, mentre un’ora dopo si terrà la messa nella Chiesetta dei Muratori che anticiperà il corteo dei Santi. Poi si entra nel clou. Alle ore 10 partirà la sfilata che attraverserà le vie della città fino a Piazza Grande, dove partirà il cerimoniale dell’alzata, uno dei momenti più emozioinanti della Festa. Dopo la "mostra" pomeridiana, alle 18 ci sarà il via alla Corsa, a partire da via Dante fino alla cima del Monte Ingino, con le solite tre "fermate" in fondo via Cairoli, in cima via dei Consoli e prima della Porta di Sant’Ubaldo. Emozioni e tradizioni che si susseguono da secoli: questa è l’essenza di Gubbio, queste sono le fondamenta di un popolo tanto particolare quanto orgoglioso di esserlo come quello eugubino.
Federico Minelli