Dopo anni di timori per una crescita esponenziale della discarica Le Crete, il nuovo piano di gestione dei rifiuti appena approvato dal Consiglio regionale consente di tirare un sospiro di sollievo. Le previsioni del piano che contengono le linee guida in un arco di tempo molto lungo fissato fino al 2035, prevedono infatti una funzione residuale per tutte le discariche umbre, in linea con quanto previsto ormai da anni dalle direttive europee. Per le Crete non esiste dunque alcuno scenario di potenziamento, ma nemmeno la possibilità di utilizzare l’impianto per lo smaltimento di rifiuti extra bacino. "Le discariche che saranno mantenute in vita in fase di regime saranno funzionali alla gestione dei sovvalli del processo di trattamento finalizzato alla produzione di combustibile solido secondario e degli scarti di trattamento di raccolta differenziata come Città di Castello e Orvieto sia per prossimità alla produzione sia per un principio di distribuzione geografica impiantistica" si legge nel piano. Ciò significa che nella discarica orvietana saranno conferiti solo rifiuti prodotti in regione mentre con l’avvio del termovalorizzatore, che si conta di attivare nel 2028, verrà ulteriormente diminuita la quota di conferimento in discarica. E proprio la partenza del termovalorizzatore farà andare a regime il nuovo piano che prevede l’obiettivo del conferimento rifiuti in discarica inferiore al 10% e conseguentemente avere sufficiente spazio residuo nelle tre discariche regionali tale da scongiurare l’ampliamento. A regime, il piano prevede l’obiettivo del conferimento rifiuti in discarica inferiore al 10 per cento, ma si puta anche ad un sistema tariffario pià equo a carico dei cittadini, ovvero la famosa "tariffa puntuale", il cui costo sia effettivamente corrispondente alla quantità di rifiuti prodotti dai cittadini e dalle aziende.
Cla.Lat.