
Con la "Festa dei Ceri Mezzani, in programma domani, prima domenica successiva al quindici maggio, la città rivive e ripropone il clima della sua celebrazione identitaria, con ancora nel cuore e negli occhi le immagini e le emozioni rivissute appena pochi giorni fa dopo due anni di attesa. Riservata alle generazioni più giovani, anche i " Ceri Mezzani" hanno i loro personaggi, entrati ormai nella pienezza di un ruolo nel quale hanno avuto modo di familiarizzare con una rincorsa lunga quasi tre anni.
Nell’ordine: Manuel Frenguellotti e Leonardo Fiorucci, Primo e Secondo Capitano, Nicolò Chiocci, Alfiere, Alessandro Mercorella, trombettiere; Tommaso Piccotti, capodieci di S.Ubaldo (Capocetta Alessandro Minelli), Matteo Filippetti, capodieci di San Giorgio (capocetta Giordano Bettelli), Michele Fiorucci capodieci di S.Antonio (capoocetta Vittorio Baciotti).
Va segnalato negli anni dell’assenza, con il cappellano dei Ceri don Mirko Orsini, sono saliti a pieni fino alla Basilica di S.Ubaldo per tributare comunque il loro atto di amore al Patrono.
Come al solito la giornata incomincia presto: ore 6,30 sveglia dei tamburini, 7.30 visita al Cimitero, 8,30 Messa nella Chiesa dei Muratori, al termine della quale le statue dei Santi di S:Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio saranno trasferite nella sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli.
Alle ore 10 da Porta Castello consegna del "mazzolin dei fiori", (per prepararli squadre di volontari hanno lavorato a lungo nella sede dell’Associazione Maggio Eugubino) sfilata dei Ceraioli fino a Piazza Grande dove alle ore 11, ritmata dal suono possente del Campanone e coordinata dai capodieci, avrà luogo la spettacolare "Alzata"; a seguire la mostra per le vie della città e quindi, dopo la sosta in Via Savelli della Porta, alle 18, dopo la benedizione in cima alla "calata dei Neri" da parte del cappellano dei Ceri don Mirko Orsini, la corsa finale fino alla Basilica di Sant’ Ubaldo.
Per rinnovare finalmente quell’omaggio testimoniato negli anni di "assenza" dal significativo pellegrinaggio di capodieci e capocetta.
G. Bedini