REDAZIONE UMBRIA

La Blasi ammette: ’Ho chiamato mio fratello’

La responsabile del Distretto sentita all’Usl 1: "Rammaricata ma ho agito in buona fede". Il caso alla Disciplinare

La dottoressa Barbara Blasi, responsabile del Distretto di Perugia domenica mattina, a fronte di una quota di vaccini ’in avanzo’ ha prima contattato gli addetti alle pompe funebri nella ’lista di garanzia’ e poi per altre 22 dosi che rischiavano di andare sprecate ha chiamato direttamente il fratello avvocato (che non è stato vaccinato) per coprire i ’buchi’, invece che rivolgersi al canale ufficiale. E’ stata chiarita così, con una relazione ufficiale chiesta ieri mattina dal direttore generale dell’Usl 1, Gilberto Gentili nell’ambito di un’indagine interna a cui ha preso parte anche il commissario straordinario Massimo D’Angelo, la vicenda opaca delle dosi ai legali nel punto vaccinale di Ponte D’Oddi. Lo stesso Ordine aveva infatti invitato i propri iscritti a recarsi ai punti vaccinali ma di Città di Castello e Bastia (come richiesto dal referente-vaccini) mentre a Perugia aveva chiarito che "la distribuzione è stata gestita direttamente dall’Asl in modo del tutto autonomo". Una leggerezza forse ma "in buona fede", ha detto la Blasi nella relazione. Lei, come altri colleghi, è impegnata in prima linea dall’inizio della pandemia. Ma che le è costata la segnalazione alla Commissione disciplinare per valutare eventuali profili di responsabilità. Un comportamento – ha spiegato la dirigente – frutto "esclusivamente della volontà di un impiego completo delle dosi" ma di cui "mi rammarico". Nella nota ufficiale la Usl 1 affronta i passaggi tecnici, come ricostruiti dalla Blasi che alle 19 di sabato avrebbe l’indicazione di “dover effettuare l’indomani un numero di vaccinazioni AstraZeneca aggiuntive rispetto alle sole 28 prenotate’. "Per integrare i soggetti mi è stato trasmesso un file con i nominativi dei referenti delle categorie oggetto di convocazione, ho provveduto – ha affermato – a contattare i rappresentanti delle onoranze funebri, mentre la collega mi informava di aver recuperato un elenco di 44 soggetti provenienti dall’Ufficio scolastico. In questo modo consideravo conclusa la programmazione". Ma il giorno seguente alle 9,30 circa, sono stata informata dell’adesione di soli 22 soggetti provenienti dalle scuole". Di lì la chiamata d’urgenza al parente per far arrivare alcuni avvocati, "la cui categoria era ricompresa nell’elenco".

Erika Pontini