
Il Trasimeno ha voglia d’estate. Le aziende del turismo e i locali spalancano le porte ai turisti, specialmente in un momento storico in cui l’Umbria verde - tra laghi, città d’arte e natura - ha molte chance da giocare. Nel week-end, Tuoro Passignano e Castiglione hanno fatto il pieno anche con gli atleti di “TrasiMen“, la due giorni di sport e solidarietà per raccogliere fondi per l’Aism, l’associazione italiana sclerosi multipla. Ma il Lago e quella meraviglia che è Isola Maggiore, dove si è snodato gran parte dell’evento, ancora una volta si presentano all’appuntamento estivo impreparati. E non per colpa degli operatori privati.
Pontile al buio e niente piattaforma per i disabili: ad accogliere sportivi e turisti, il pontile di Tuoro a lampioni spenti e cemento dissestato. I taxi boat fanno i salti mortali per attraccare e consentire ai passeggeri di salire a bordo. "Lo vede? – si infiamma Maurizio Bellaveglia – qui non c’è posto nemmeno per far ormeggiare il servizio del 118. Il pontile è disastrato. Sono anni che la Provincia promette la pedana per i disabili. E invece niente: Isola è “vietata“ alle persone in carrozzella. Le istituzioni non investono più una lira per il risanamento del Lago. Pochi gli interventi che chiediamo ma indispensabili: dragaggio delle sponde per mantenere l’acqua pulita e al livello ottimale, manutenzione delle sponde, lotta ai moscerini e qualche miglioria ai pontili". Ma la storia è lunga: il dragaggio è diventato troppo oneroso per lo smaltimento delle alghe. Gli enti non hanno i soldi e così le sponde marciscono. Con l’arrivo del caldo si rapre il dibattito e la vecchia proposta di fare un consorzo tra comuni con un ufficio unico che elabori progetti per attrarre risorse europee. Intanto sbarchiamo alla Maggiore: tramonto da film. Qui la vita si è fermata. "Questo sarebbe un set ideale per tanti film", penso tra me e me, sull’onda della recente costituzione dell’Umbria Film Commission. Case antiche che parlano di mestieri scomparsi, vicoletti lastricati col cotto, fiori sui balconi: si respira la genuinità ruvida e generosa degli isolani. Ci emozionano le due chiese romaniche di san Michele Arcangelo (i restauri nel 2017 furono finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio) e di san Salvatore, arrampicate in mezzo agli ulivi, ma tutt’intorno è degrado. I sentieri sono tenuti malissimo, le indicazioni turistiche sbiadiscono in mezzo all’incuria. Arriviamo davanti al cancello sbarrato del Castello Guglielmi: il complesso in parte ristrutturato per farne un resort, poi ancora chiuso, da anni è senza futuro. "Il degrado avanza e gli eventuali acquirenti scappano lasciandolo al proprio destino. Così, incompleto, ancora chiuso al pubblico, il castello è finito sul mercato a più riprese con una richiesta tra i 15 e gli 11 milioni nel 2011", riassume un residente.
Spiraglio Cucinelli: poi la notizia che rincuora. Come noto la società “Foro delle arti srl“, che appartiene alla famiglia Cucinelli, ha acquistato dalla Curia il palazzetto storico con giardino in riva al lago. Il mecenate del cachemire si innamorò del luogo durante la rassegna Isola del libro. La dimora è in ristrutturazione. Un telone, con la riproduzione della facciata, copre le impalcature e i ponteggi in modo da rendere il cantiere il meno impattante possibile. I lavori dovrebbero terminare la primavera prossima. Di nuovo un pensiero che si fa strada: "La generosità di Brunello e il suo attaccamento all’armonia avranno senz’altro ricadute positive per tutta l’Isola... ". Maria Pia Scarpocchi, figlia del mitico Sauro, patron dell’omonimo ristorante, mi capisce al volo: "Cucinelli da persona illuminata e sensibile qual è di sicuro si adopererà anche per il contesto circostante. Una sensazione se non una certezza che arriva dal percorso intrapreso per Solomeo. Ma l’imprenditore – conclude Maria Pia – ha comperato un immobile non un paese. E pertanto non è giusto che le nostre speranze per un ’Isola riqualificata si riversino tutte su di lui. Le istituzioni che fanno?"
Silvia Angelici